DERMESTIDI (dal gr. δερμηοτής "tarma"; lat. scient. Dermestidae; fr. Dermestides; sp. Derméstidos; ted. Speckkäfer; ingl. Skin o Larder Beetles)
Famiglia di Insetti dell'ordine dei Coleotteri sottordine dei Polifagi, sezione dei Brachimeri, comprendente specie di piccole o piccolissime dimensioni, ovalari o subrotondate, ornate di colori scuri, uniformi o modestamente variegati. Hanno il capo piccolo e incassato nel protorace, antenne brevi e clavate, pronoto largo posteriormente e attenuato all'innanzi, zampe piuttosto gracili, retrattili e con tarsi di 5 articoli. Le loro larve, allungate e agili, vivono nelle materie animali secche o putrescenti, fra le pellicce, nei pannilani, nei magazzini di derrate o di sostanze commestibili varie, nelle raccolte zoologiche, ecc. Allo stato adulto sono di consueto innocui o quasi; durante la vita larvale causano invece danni spesso rilevanti, divorando e rovinando pellicce, tappeti, stoffe, cuoiami, carni insaccate o disseccate, grassi, crisalidi di Lepidotteri (comprese quelle del baco da seta), animali conservati, ecc. Si combattono con un'assidua e scrupolosa pulizia dei locali, col calore secco, col solfuro di carbonio, col paradiclorobenzolo.
In Italia si trovano una decina di generi e un'ottantina di specie e di varietà di questa famiglia. Della tribù dei Dermestini ricorderemo il gen. Dermestes L., che racchiude le forme più cospicue, delle quali poco meno di 20 vivono da noi. Il Dermestes lardarius L. e il D. vulpinus L., sono due specie volgarissime e cosmopolite. Il lardarius predilige i lardi, i prosciutti, i formaggi stravecchi, le carni secche, gl'insetti delle raccolte, i bozzoli stufati del filugello, ecc., sverna allo stato adulto in luoghi riparati, si accoppia in aprile-maggio e depone le uova (100-200) fino a giugno. Il vulpinus frequenta di preferenza le pelli e i cuoiami, che compromette seriamente e irreparabilmente. Sverna (se si trova in ambienti chiusi e riparati) in tutti gli stati postembrionali e depone le uova (600-800) da luglio a settembre. Le larve di queste due specie, allorché sono giunte a maturità, abbandonano i luoghi ove si sono nutrite, ne cercano uno adatto per metamorfosarsi e sono arrestate da pochi ostacoli. Scavano allora gallerie in tutto ciò che incontrano e che sia attaccabile dalle loro mandibole (legno compreso) e si rendono singolarmente esiziali ai materiali più varî. La ninfosi dura 8-14 giorni all'incirca. Il D. Frischi Kug., frequenta le carogne mummificate.
Il genere Attagenus Latr. della tribù degli Attagenini comprende forme più piccole. L'A. pellio L., nero lucido, vive allo stato larvale a spese delle pelli secche e non conciate, delle pellicce, delle pelli degli uccelli morti, ecc.
La tribù degli Antrenini è costituita, in Italia, dal solo genere Anthrenus F. Questi piccoli Dermestidi (sono lunghi da 2 a 4 mm.) non la cedono agli altri per nocività. Le larve infatti riducono in polvere gli insetti delle collezioni (per i quali rappresentano un vero flagello) e attaccano altresi gli animali imbalsamati, i pannilani, i tappeti, le pellicce, ecc. Le specie più volgari sono l'A. pimpinellae F., il D. scrophulariae L., il D. verbasci L. e il D. museorum L. Come insettifugo è efficacissimo il paradiclorobenzolo, che è anche energico insetticida. Le tribù dei Megatomini, dei Trinodini e degli Orfilini hanno minore importanza pratica.