desalvinizzato
p. pass. e agg. Sottratto all’influenza di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord.
• [Roberto] Maroni è arrivato nel migliore dei modi. Ma tra il suo partito e il Meeting c’è un conto aperto. L’edizione di quest’anno è desalvinizzata. Maroni assicura che non c’è un significato politico nella sua partecipazione. «Assolutamente normale. Vado anche alla Festa dell’Unità», commenta poco prima del suo intervento. (An[tonio] S[ignorini], Giornale, 24 agosto 2015, p. 3, Il Fatto) • Salvini vuole che trecento sindaci lascino l’Anci «inutile ente romano» per protesta contro le politiche dell’immigrazione dei comuni. E Forza Italia attacca anche lì col suo esponente storico dell’Associasione dei sindaci, Osvaldo Napoli: «Inaccettabile, faremmo un regalo al Pd». A Fiuggi i dirigenti berlusconiani si sentono finalmente “desalvinizzati”. Ma ci sono i consensi da riconquistare, avverte con crudo realismo dal palco la responsabile comunicazione Deborah Bergamini. Salvini è avvertito, ma intanto cavalca i sondaggi. (Carmelo Lopapa, Repubblica, 13 settembre 2015, p. 13, Interni) • In una Napoli distratta dalle polemiche interne al Pd e dalla cittadinanza da dare oppure no a [Diego Armando] Maradona, tutto è cominciato giorni fa con un lungo striscione srotolato da una finestra del Municipio. «Comune desalvinizzato», c’era scritto. (Marco Demarco, Corriere della sera, 11 marzo 2017, p. 6, Primo piano).
- Derivato dal nome proprio (Matteo) Salvini con l’aggiunta simultanea del prefisso de- e del suffisso -izzare.