desiderabile
" Da esser desiderato ", in Cv IV XII 6 tra cose buone o desiderabili esser dissi, traducendo da Cicerone (Par. I I 6). Secondo l'uso scolastico (v. APPETIBILE) ha significato e valore sostantivo di " bene ": Per che vedere si può che l'uno desiderabile sta dinanzi a l'altro a li occhi de la nostra anima... ed è quasi punta de l'ultimo desiderabile, che è Dio... Sì che, quanto da la punta ver la base più si procede, maggiori appariscono li desiderabili (IV XII 17).