MERCIER, Désiré
Cardinale e pensatore belga, nato a Brains d'Alleud il 21 novembre 1851, morto a Bruxelles il 23 gennaio 1926. Dopo avere fatto gli studi nel seminario di Malines, fu ordinato prete il 5 aprile 1874. Poi completò la sua formazione teologica e filosofica all'università di Lovanio. Nel 1879 il papa Leone XIII, con l'enciclica Aeterni Patris, impose l'insegnamento della filosofia tomistica nei seminarî e negl'istituti universitarî cattolici; e quando nel 1880, per il formale desiderio del pontefice, fu creata una tale cattedra all'università cattolica di Lovanio, vi fu nominato il canonico Mercier. Egli si diede pensiero di ravvivare la dottrina tomistica, tenendo pure conto del progresso delle scienze e grazie alla sua acuta intelligenza e alla sua grande forza di lavoro, allargò le sue conoscenze, anche nel campo delle scienze fisiche e naturali. Nel 1889 la sua cattedra fu trasforrmata in istituto; e, superata la crisi prodotta dall'ostilità di certi cattolici belgi, l'istituto superiore di filosofia, grazie alla protezione del papa, ricevette nel 1894 la sua costituzione definitiva.
Nel 1906 il papa Pio X nominò il M. arcivescovo di Malines e cardinale. Diventato in questo modo primate del Belgio, egli colse l'occasione, durante la guerra del 1914-1918, per assumere coraggiosamente la direzione spirituale della resistenza passiva dei Belgi di fronte all'occupazione tedesca. Le sue lettere pastorali e i suoi sermoni costituirono un inestimabile conforto per la popolazione. Egli protestò con energia contro tutti gli atti arbitrari dell'occupante, soprattutto, nel 1917, contro le deportazioni degli operai e contro la divisione amministrativa del Belgio in due parti: la Fiamminga e la Vallona. Dal 1921 al 1925 diresse, in rappresentanza dei cattolici, le conferenze tenute con alcuni elementi della chiesa anglicana, rappresentati da lord Halifax, per la riunione delle chiese cristiane; ma senza risultato positivo.
L'insegnamento del M. e di alcuni dei suoi antichi allievi, diventati suoi collaboratori, finì con formare a Lovanio una scuola filosofica originale con tendenze neoscolastiche di cui fu organo la Revue néo-scolastique. Oltre a questo egli esercitò una viva influenza su molti personaggi che avevano parte nella vita politica belga. M. pubblicò una parte importante del suo insegnamento nel suo Cours de philosophie, cominciato a uscire nel 1892 (Parigi, voll. 4; 7ª-11ª ed., 1922-23) e tradotto in parecchie lingue.
Bibl.: Le cardinal M., Bruxelles 1927; G. Goyau, Le cardinal M., Parigi 1926; Mgr. Laveille. Le cardinal M., archevêque de Malines, Parigi 1926; J. Lenzlinger, Kard. M., S. Gallo 1929; Chan. Noöl, Le cardinal M., Turnhout 1920.