NISARD, Désiré
Critico francese, nato a Châtillon-sur-Seine (Costa-d'Oro) il 20 marzo 1806, morto in Italia a San Remo il 27 marzo 1888. Si addestrò alla polemica politica e poi letteraria nel giornalismo, collaborando dapprima nel Journal des Débats (1826), come acceso e intransigente repubblicano, in seguito al National, piuttosto rivolto alle ideologie liberali. Lesse all'École Normale (1835-1844), al Collège de France, dove tenne la cattedra di eloquenza latina (dal 1843); insegnò poi alla Sorbona (dal 1852) e diresse l'École Normale (1857-1867). Nel 1850 fu eletto all'Académie française, dove venne preferito ad A. de Musset per il suo attaccamento alla poesia del passato e per le sue teorie di stampo risolutamente classico.
Vissuto quando il romanticismo s'era fatto facile maniera, il N. lo combatté con tenacia fino dal 1833, con il Manifeste contre la littérature facile, mentre ne metteva in aspra caricatura i poeti e i critici contemporanei nelle sue Études sur les poètes latins de la décadence (1834), opera di solida dottrina, nonostante le intenzioni metaforiche di cui si compiacque rivestirla. In contrapposizione alla scuola di C.-Ch. Fauriel e di A.-F. Villemain, il N. rappresenta un ritorno al classicismo di La Hatpe e del Voltaire: fatta giustizia sommaria del Medioevo e dell'età romantica, egli riconosceva l'ideale artistico per eccellenza nella grande epoca di Luigi XIV, dove più propriamente credeva di ritrovare lo spirito francese, fatto di "misura e serenità". Alla nuova critica storicistica, che considerava l'opera d'arte come traduzione dello spirito contemporaneo, il N. sostituiva l'antica poetica del gusto classico, immobile in una sua ideale e astratta perfezione (Histoire de la littérature française, 1844-1849, I-III; 1861, IV). E tuttavia egli era portato a queste estreme conseguenze non solo dalla sua educazione seriamente umanistica, ma anche da inconsce infiltrazioni romantico-nazionalistiche, che gli facevano sopravvalutare il Seicento francese, come il secolo che aveva attuato l'equilibrio dello spirito umano.
Opere: oltre alle citate: Histoire d'Erasme et de ses écrits (1842); la serie di Études d'histoire et de littérature (1858, 1859, 1864, 1875, ecc.) e di Mélanges (1838, 1868, 1886, ecc.); Les quatre grands historiens latins (1874); Renaissance et Réforme (1877); Essais sur l'école romantique (1891), ecc. Diresse e collaborò a una collezione di autori latini con la traduzione (1831-1850, voll. 27).
Bibl.: F. Brunetière, L'évolution de la critique, Parigi 1890; Ch.-M. de Granges, La presse littéraire sous la Restauration, ivi 1907. Inoltre: E. Equey, D. N. et son œuvre, Berna 1903; E. Seillière, La critique anti-romantique après 1830, negli atti dell'Académie de sciences morales et politiques, CCVI (1926), pp. 194-240.