Scrittore francese (Parigi 1595 - ivi 1676). Per la protezione di Richelieu, ricoprì cariche importanti, e fece parte dell'Académie Française fin dalla sua prima costituzione (1634). Molto dotto, anche in greco e latino, coltivava con gusto la musica, la pittura, l'architettura, dedicandosi però soprattutto alla letteratura. Oltre a numerose liriche, raccolte nelle Oeuvres poétiques (1643), e a dialoghi (Les délices de l'esprit, 1658), compose un romanzo storico, Ariane (1632), e tre poemi, di cui il più noto è Clovis ou la France chrestienne (1657). Maggiore successo ebbero le sue opere di teatro (commedie e tragicommedie), specialmente la commedia Les visionnaires (1637), una serie divertente di scenette e di caricature di tipi stravaganti, con evidenti riferimenti a modelli contemporanei. Si schierò apertamente sulle posizioni dei "modernisti", difendendo, contro Boileau, l'uso di una mitologia moderna, cioè del "meraviglioso cristiano", in poesia (La comparaison de la langue et de la poésie françoises avec la grecque et la latine et des poètes grecs, latins et françois, 1670): fu il vero iniziatore della "querelle des anciens et des modernes".