DETERMINAZIONE
Termine usato comunemente in biologia e in special modo in embriologia sperimentale per indicare quei cambiamenti che si producono durante lo sviluppo nell'uovo, in seguito al sorgere e allo stabilirsi irreversibile delle potenze formative e dai quali dipende lo svolgersi normale e specifico dei fenomeni di embriogenesi. Il problema della determinazione, da cui deriva la graduale specializzazione delle cellule in cui l'uovo si divide (blastomeri) involve sia il citoplasma sia il nucleo e vi sono a favore dell'una e dell'altra tesi numerose prove sperimentali. Secondo Th. Boveri l'organizzazione ooplasmatica avrebbe la parte preponderante nei fenomeni di determinazione, sebbene in certi casi l'influenza del nucleo non possa essere senz'altro esclusa: negl'incroci di specie diverse (echini), negl'incroci eterogenei, resi possibili dall'attivazione artificiale dell'uovo (ricci di mare e molluschi), le uova fecondate nelle quali la cromatina paterna non partecipa affatto o solo parzialmente al fenomeno della cariogamia, dànno luogo a larve con distinti caratteri matroclini, il che mostra una spiccata influenza del nucleo materno (cromosomi) nella determinazione dei caratteri larvali. Con significato più speciale si considera anche la determinazione dell'uovo prima e durante il processo di segmentazione, intendendo per ciò i fenomeni di localizzazione delle varie regioni ooplasmatiche, dei varî blastomeri, che assumono diverso valore rispetto a quello cui daranno origine (prospektive Bedeutung del Driesch; potentialité réelle del Brachet) e si comprendono fra tali localizzazioni elementari il differenziamento polare (polarità) e bilaterale (bilateralità) dell'uovo.
Si dice perciò sviluppo determinato quello delle uova cosiddette a mosaico (anellidi, molluschi, tunicati, ctenofori) nelle quali per una precoce determinazione, ogni parte possiede una potenza limitata, contrariamente allo sviluppo indeterminato proprio di quelle uova cosiddette totipotenti (ricci di mare, meduse, anfiosso) nelle quali ogni parte è capace, regolandosi, di dare l'intero individuo senza cioè - nei termini del Driesch - limitazione di potenza e quindi specializzazione. Questa distinzione ha valore soltanto teorico, riscontrandosi nella determinazione delle uova tutti i gradi di passaggio: così, ad es., l'uovo degli anfibî rappresenterebbe la condizione di transizione fra le due categorie, in quanto la potenza di un blastomero varia a seconda di come si distribuiscono in esso i materiali formativi (O. Schultze; T. H. Morgan).
I fenomeni di determinazione interessano non soltanto le prime fasi della storia d'un organismo dalla maturazione dell'uovo alla fecondazione, alla segmentazione, ma anche gli stadî precoci dello sviluppo (blastula, gastrula) e della morfogenesi. Nell'embrione prima che appaiano visibilmente gli abbozzi degli organi, questi - per così dire - sono potenzialmente latenti in aree e terriritorî specializzati la cui potenza diviene definitiva dopo un certo stadio: a questo momento corrisponde la determinazione degli organi che da abbozzi primordiali sono distribuiti nel germe come in un mosaico, rendendosi visibili in un secondo tempo per i processi di differenziamento. Si definisce invece come indeterminazione o plasticità la capacità d'un territorio embrionale di evolversi diversamente a seconda della sede ove è trasferito con l'esperimento (trapianto) sotto l'influenza dei territorî adiacenti. La determinazione si compie precocemente o tardivamente a seconda dei casi, a seconda degli organi; negli anfibî, ad es., fra il principio e il termine della gastrulazione. I suddetti fenomeni, che il metodo embriologico descrittivo non poteva rivelare, sono stati, specialmente negli ultimi anni, la meta delle ricerche degli embriologi sperimentatori; e Spemann e la sua scuola (1916-1924) si sono fra gli altri distinti, per avere messo in evidenza durante lo sviluppo l'azione di particolari centri del germe (centri organizzatori) che influenzano e inducono i processi di differenziamento invisibile delle cellule che lo compongono, ovvero la loro determinazione: la proprietà, cioè, - secondo le parole di G. Levi - insita in uno o più elementi del germe di formare una razza di cellule d'uno speciale tipo e non altro.
Bibl.: K. Cohen, Das Determinationsproblem in analytischer Darstellung, Berlino 1930; G. Levi, Determinazione e specificità dei tessuti, in Arch Ital. di anat. ist. pat. (1930); H. Spemann, Organizer in animal development, in Proc. Royal Soc., Londra (1927).