DEUSDEDIT
È testimoniato per la prima volta dalle fonti nel 1116 quando fu nominato da Pasquale II cardinale prete del titolo di S. Lorenzo in Damaso (Kehr, Italia pontificia, I, p. 41, n. 5). Il 24 genn. 1118prese parte nel monastero del Palladio, come attesta il Liber pontificalis, alla elezione di Giovanni da Gaeta a pontefice col nome di Gelasio II, subito seguita dalla aggressione antipapale di Cencio Frangipane e dal conseguente tumulto popolare contro la potente famiglia romana. Nel 1119 D. risultava in Francia presso Callisto II, alla cui elezione aveva partecipato; nel 1120 fu tra coloro che accompagnarono il nuovo papa in Italia. Nei medesimi anni la sottoscrizione di D. nelle bolle papali appare sporadica. Ma era gia cominciata la sua funzione itinerante, come legato pontificio in Spagna. Dopo una prima, breve esperienza sotto Gelasio II, fu utilizzato nella stessa mansione da Callisto II. Tornò in Spagna dal dicembre 1123 al giugno 1124 per affrontare problemi di riforma del clero e risolvere questioni pendenti. Legatosi di amicizia con l'arcivescovo Diego Gelmirez, fu nominato canonico e cardinale prete di Compostela, in segno di riconoscimento per i suoi interventi presso la Curia romana. Così un cardinale prete di Roma diveniva anche cardinale di una chiesa locale: vicenda che è considerata curiosa e rara nel basso Medioevo (Fürst, Cardinalis…, p. 136, n. 4). D. fu anche presente nelle prime esperienze di concistori tenuti in occasione di sinodi: in particolare, il 31 marzo 1123, in corrispondenza del concilio di Reims. La sua firma nelle bolle di Callisto II è più frequente negli anni 1121 e 1123. Continuò a collaborare, come personaggio di Curia, con Onorio II. Ma è impossibile valutare in modo più diretto la portata del suo intervento dopo il 1124, perché rimane soltanto la sua firma in un certo numero di lettere papali. La sua morte è anteriore alla doppia elezione e allo scisma del 1130. Il nome di D. appare per l'ultima volta nella primavera del 1129.
Fonti e Bibl.: P. F. Kehr, Italia pontificia, I, pp. 41 n. 5, 125 n. 5; III, pp. 154 n. 40, 177 n. 8, 40, n. 20, 402 n. 22, 419 n. 28; IV, p. 31 n. 2; V, pp. 58 n. 194, 96 n. 2, 97 n. 3; VI, 2, p. 324 n. 10; Regesta pontificum Romanorum, I, a cura di Ph. Jaffé-S. Loewenfeld, nn. 6533 s., 6641, 6651 s., 6661, 6699, 6710, 6714, 6743, 6848 s., 6886, 6888 s., 6890, 6895, 6901, 6910, 6935, 7056, 7160 s., 7162, 7210, 7227, 7233, 7251, 7266, 7312, 7364, 7370 s.; Historia Compostellana, in España sagrada, XX, a cura di H. Florez, Madrid 1765, p. 273; Le "Liber pontificalis", a cura di L. Duchesne, Paris 1892, p. 312; C. Erdmann, Papsturkunden in Portugal, Berlin 1927, p. 183, n. 26; G. Säbekow, Die päpstlichen Legationen nach Spanien und Portugal bis zum Ausgang des XII. Jahrhunderts, Berlin 1931, pp. 37, 40 s.; W. Holtzmann, Papsturkunden in England, II, Berlin 1935, p. 147, n. 12; P. F. Kehr, Posturkunden in Italien. Reiseberichte zur Italia pontificia, Città del Vaticano 1977, II, p. 582, n.20; III, p. 409, n. 16; H.-W. Klewitz, Die Entstehung des Kardinalkollegium [1936], in Id., Reformpapsttum und Kardinalkollegiums, Darmstadt 1957, p. 124; C. G. Fürst, Kennen wir die Wähler Gelasius II.?, in Festschriftf. K. Pivec, Innsbruck 1966, p. 78; Id., Cardinalis. Prolegomena zu einer Rechtsgeschichte des römischen Kardinalkollegiums, München 1967, p. 136, n. 4; L. Pellegrini [Mario da Bergamo OFM cap.], La duplice elezione papale del 1130. I precedenti immediati e i protagonisti, in Contributi dell'Istituto di storia medioevale, I, Raccolta di studi in memoria di G. Soranzo, Milano 1968, p. 296; Id., Cardinali e Curia sotto Callisto II (1119-1124), ibid., II, Raccolta di studi in memoria di S. Mochi Onory, Milano 1972, pp. 511 ss., 521, 531, 547, 550; Id., Orientamenti di politica ecclesiastica e tensioni all'interno del Collegio cardinalizio nella prima meta del secolo XII, in Le istituzioni ecclesiastiche della "Societas Christiana" dei secoli XI-XII. Papato, cardinalato ed episcopato, Atti della quinta settimana di studio, Mendola, 26-31ag. 1971, Milano 1974, p. 474; R. Hüls, Kardinäle, Klerus und Kirche Roms 1049-1130, Tübingen 1977, pp. 179 s.