ABDERA, di Spagna (Adra)
Città dell'Hispania Baetica sulla costa del Mediterraneo, nel paese dei Bastuli, a ovest di Urci (Almeria). Pare fosse in origine una colonia fenicia, secondo affermano Strabone (III, 4), Plinio (Nat. Hist., III,1), sulla fede di Agrippa e Avieno (V, 459). Intorno al dominio cartaginese su Abdera, nella prima metà del sec. IV a. C., cfr. De Sanctis, Storia dei Romani, III,1, p. 29, n. 79, pp. 35 e 41, n. 114. Al tempo dei Romani fu probabilmente municipio di diritto latino, e dipendeva dal Conventus Gaditanus. Le sue iscrizioni ne ricordano flamini ed altri sacerdoti e ci attestano l'esistenza del culto dei Lari e del Genio d'Augusto (Corp. Inscr. Lat., II, pp. 267 e 877), mentre le sue monete conosciute, medî bronzi di Tiberio recanti al verso la rappresentazione di un tempio probabilmente di Nettuno, ce ne ricordano i decurioni. Furono ivi rinvenute colonne, capitelli, qualche statua frammentaria e altri resti architettonici di età romana. Oltre gli autori citati la ricordano Tolomeo (II, 4) e Pomponio Mela (II, 6).