DIAFORETICI (dal gr. διαϕωρητικός "eccitante la sudorazione")
Farmaci dotati della proprietà d'aumentare la secrezione del sudore, che può essere modificata agendo sull'irrorazione delle ghiandole sudorifere, o sui loro nervi secretori, o sui centri nervosi che presiedono a questa funzione. Le applicazioni calde cutanee (impacchi, stufe, ecc.), i mezzi che favoriscono l'irradiazione del calore e aumentano l'afflusso di sangue alla pelle (pozioni calde, alcooliche) determinando una vasodilatazione cutanea riflessa e una conseguente iperfunzione delle ghiandole sudorifere, rappresentano i primi e più semplici diaforetici. Altri diaforetici comunemente usati sono: la pilocarpina (cloridrato di pilocarpina gr. 0,005-0,01 pro dose per via sottocutanea), l'infuso di jaborandi (all'i %) associato ad altre droghe, la fisostigmina (assai di rado). Questi farmaci agiscono prevalentemente eccitando le terminazioni nervose secretorie: sono queste di natura sicuramente simpatica e purtuttavia risentono deciso l'influsso di farmaci, come questi, noti per il loro predominante tropismo parasimpatico. La pilocarpina, prima di svolgere la sua azione eccitante generale sulla sudorazione, che può portare a una perdita d'acqua di due litri e più in due ore circa, esplica un'azione stimolante locale, nella zona d'iniezione, azione che può anche, per piccole dosi, restare circoscritta. La pilocarpina inoltre è in grado di portare la sua azione eccitante sui centri spinali della sudorazione, assomigliando in questo ad altri veleni eccitanti del midollo, come la stricnina, la picrotossina, la canfora, ecc., per i quali però la diaforesi rappresenta un epifenomeno. Come diaforetici agiscono inoltre i salicilici (salicilato sodico a dosi di 2-4 gr. nelle 24 ore, l'acido acetilsalicilico gr. 0,50-1,50 nelle 24 ore).