dialisi
Separazione di soluti in base alla loro diversa velocità di diffusione attraverso membrane a permeabilità selettiva. Se si hanno due soluti sciolti in un determinato solvente, separati a mezzo di una membrana permselettiva dal solvente puro, e se soltanto uno di essi è capace di diffondere attraverso la membrana, dopo un certo tempo una parte di tale soluto sarà migrata nel solvente puro mentre un po’ di questo sarà passato nel compartimento che contiene la soluzione. Il principio è sfruttato in ambito biomedico per depurare il sangue (emodialisi), favorendo l’eliminazione extrarenale di urea o di altre sostanze tossiche nei casi in cui la funzione escretrice del rene sia gravemente compromessa. Con l’ausilio di una membrana semipermeabile, si attua lo scambio di soluti e acqua tra il sangue del paziente e una soluzione appositamente costituita (liquido di dialisi). Scorrendo lungo la membrana, il sangue cede al liquido di dialisi le sostanze tossiche o in eccesso (urea, potassio, acido urico), ricevendone quelle di cui necessita per la correzione di squilibri metabolici (bicarbonato, calcio). Allo stesso tempo, viene rimossa dall’organismo l’acqua in eccesso, non adeguatamente eliminata con le urine. Mentre scorre nel circuito extracorporeo, il sangue deve essere inoltre trattato con farmaci specifici per evitarne la coagulazione. La durata della dialisi dipende dalla malattia e dal grado di intossicazione: nell’insufficienza renale cronica, abitualmente si eseguono quattro ore di dialisi, tre volte a settimana. Le principali applicazioni della dialisi riguardano l’Insufficienza renale acuta (IRA) e l’Insufficienza renale cronica (IRC). Nell’IRA, la dialisi viene applicata con frequenza quasi giornaliera e con metodiche diverse, per una durata che può andare da pochi giorni a molti mesi. Il paziente necessita di ricovero ospedaliero, spesso in reparto di terapia intensiva. Con la ripresa della funzione renale, anche se non completa, il trattamento dialitico viene interrotto e si passa a una terapia medica di supporto.
Nella IRC, la perdita della funzione renale si instaura lentamente (a volte nel corso di anni), fino a quando si raggiunge un tale grado di intossicazione che, in assenza di opportuno trattamento, porterebbe fatalmente a uno stato di coma uremico. La maggior parte dei pazienti affetti da IRC si sottopone a emodialisi presso ospedali o case di cura, ma in molti casi il trattamento dialitico viene eseguito nell’abitazione stessa del paziente, con l’aiuto di un partner istruito. Nei casi di IRC, l’unica possibilità di interrompere il trattamento dialitico è rappresentata da un trapianto di rene funzionante. Negli ultimi anni le tecniche dialitiche, intese in senso lato, sono state applicate con ottimi risultati anche a patologie non renali. Sono impiegate, per es., nel settore delle malattie autoimmunitarie (con la rimozione più o meno selettiva di autoanticorpi), nel campo delle iperlipemie, nella psoriasi e nel coma epatico. Unitamente all’uso di filtri a carbone o di altre membrane, queste tecniche hanno anche reso possibile la rimozione di sostanze tossiche esogene ed endogene che si siano accumulate nell’organismo. La dialisi è stata più recentemente applicata anche in campo oncologico: la possibilità di rimuovere farmaci ha infatti permesso trattamenti sul tumore ad alte dosi di chemioterapici e altre sostanze antineoplastiche, con successiva rimozione dal circolo sanguigno mediante la dialisi, e quindi senza effetti tossici sull’organismo. La dialisi ha anche alcune applicazioni industriali nella separazione tra colloidi e cristalloidi; in particolare si applica nel recupero della soda caustica da soluzioni residuate nella lavorazione del raion alla viscosa, nella separazione di acido solforico dal rame nei bagni elettrolitici esausti, nella depurazione di soluzioni di composti organici (eliminazione dei componenti inorganici da soluzioni zuccherine, dal latte e così via). Nel caso che la migrazione degli elettroliti attraverso la membrana venga accelerata dall’applicazione di una forza elettromotrice si realizza ;l’elettrodialisi. Anche le funzioni di assimilazione, di secrezione ed escrezione negli organismi vegetali e animali avvengono per dialisi. In biochimica, ;la ;dialisi è ;frequentemente utilizzata per la separazione di macromolecole biologiche ad alto peso molecolare (proteine, acidi nucleici) da tutte le sostanze a più basso peso molecolare. La dialisi viene anche usata per concentrare soluzioni nelle quali sono presenti macromolecole biologiche a bassa concentrazione. Tale processo, che prevede la perdita forzata d’acqua dalla soluzione e quindi l’aumento della concentrazione del soluto, può avvenire per dialisi forzata sotto pressione di azoto o per dialisi forzata sotto vuoto (ultra dialisi). (*)