DIAMANTINA (A. T., 155-156)
Città e municipio dello stato di Minas Geraes (Brasile), a 1262 m. s. m., nel cuore della regione diamantifera, nella Serra do Espinhaço. Congiunta da un tronco ferroviario alla grande linea Rio de Janeiro-Bello Horizonte-Pirapóra, Diamantina è il centro più importante della sezione settentrionale del Minas Geraes.
Il municipio nel 1920 contava 69.445 ab., ma la città non supera i 12.000 abitanti. È costruita in gran parte ad anfiteatro sul pendio di una scoscesa falda collinosa che domina un piccolo tributario del Rio Jequitinhonha, mentre la parte più moderna si trova sull'altipiano un po' più elevato: ivi arriva la ferrovia e sorgono eleganti villini, casette moderne e un'artistica chiesa. La parte più antica presenta ancora i caratteri delle città coloniali. Sede di vescovado, Diamantina ha un seminario vescovile, un collegio diocesano e undici chiese e con le sue istituzioni religiose e scolastiche, nonché con le sue biblioteche e i suoi periodici, rappresenta un centro di cultura notevole del Minas Geraes.
Diamantina è situata in una zona non molto fertile, e piuttosto arida, ma ben nota per le sue ricchezze minerarie. Tuttavia anche l'agricoltura è abbastanza sviluppata (produzione di mais, riso, zucchero e cotone) e vi sono anche alcune piccole industrie, fra cui un cotonificio e un laboratorio di diamanti. Ma la città deve la sua importanza soprattutto ai giacimenti diamantiferi esistenti nelle sue vicinanze e dai quali anzi ripete il suo nome.
La scoperta dei diamanti risale al 1725, quando nella località, allora chiamata Tijuco, i cercatori d'oro paulisti trovarono le prime gemme. Ben presto la ricerca dei diamanti superò in importanza quella dell'oro e il valore della produzione dei diamanti fu assai maggiore del valore dell'oro. Nel 1838 Tijuco prese il nome di Diamantina in occasione della sua elevazione a cidade: tutte le ghiaie dei fiumi e torrenti nella zona intorno alla città furono frugate e lavate dai cercatori. La scoperta dei giacimenti dell'Africa meridionale e la conseguente diminuzione dei prezzi dei diamanti fece decadere l'industria brasiliana; dal 1919 però nuove società e nuovi impianti con macchine moderne sono sorti per uno sfruttamento razionale dei giacimenti, la cui natura, secondo i geologi, non sarebbe diversa da quella africana. Una compagnia diamantifera brasiliana ha acquistato la proprietà di vasti giacimenti e ha iniziato i lavori. Presentemente sono in attività le miniere di Bôa Vista, con attrezzamento moderno, e quelle di Sopa, a 15 km. circa da Diamantina, sul punto più elevato del pianoro, a 1500 m. s. m., dove sono ancora in uso i sistemi primitivi di lavaggio.