DIASTILO (diàstylos)
Prende questo nome, secondo Vitruvio (iii, 3) il tempio nel quale le colonne siano disposte in modo che l'intercolumnio sia uguale a tre volte il loro diametro; tale disposizione è ritenuta imperfetta poiché, per la larghezza degli intercolumni, le trabeazioni tendono a spezzarsi (iii, 4). Lo stesso Vitruvio cita come esempio di tempio d. uno di Apollo e Diana, del quale non è possibile identificare la ubicazione; un secondo esempio è offerto, sempre a Roma, dal tempio C dell'area sacra dell'Argentina, che si fa risalire al più tardi alla fine del secolo IV a. C.; il tipo d., come quello aerostilo, è da ritenere proprio di esemplari arcaici.
(† F. Grana - G. Matthiae)