Diaz
Dìaz. – Nome del complesso scolastico di Genova A. Diaz, costituito da due distinti edifici: la scuola Pascoli e la scuola Pertini. Nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001, durante lo svolgimento dei lavori del G8, i locali delle due scuole e in particolare dell’istituto Pertini, dove pernottavano decine di ragazzi e manifestanti no-global italiani e stranieri, furono oggetto di un blitz delle forze dell’ordine per effettuare una perquisizione. L’operazione si concluse con 93 arresti per resistenza a pubblico ufficiale e associazione a delinquere, imputazioni poi tutte archiviate. I feriti ricoverati in ospedale, alcuni in condizioni critiche, furono una sessantina; i feriti meno gravi furono condotti nella caserma di polizia di Genova Bolzaneto. Le violenze e gli abusi commessi dagli agenti di polizia e dai loro comandanti alla Diaz e a Bolzaneto sono stati oggetto di due processi. Per i fatti della Diaz nel maggio 2010 la Corte d’appello di Genova ha inasprito le condanne a carico degli agenti giudicati colpevoli già in primo grado chiamando però in causa anche i vertici della polizia che erano stati assolti in primo grado. Venticinque tra agenti e dirigenti di polizia sono stati ritenuti responsabili delle violazioni commesse: arresti illegali, lesioni gravi, falso e calunnia. Il 5 luglio del 2012 la sentenza della quinta sezione penale della Cassazione ha confermato le condanne agli imputati. La sentenza comporta la decadenza immediata dagli incarichi e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Per i maltrattamenti e gli atti di violenza commessi sui fermati e gli arrestati nella caserma di Bolzaneto, l’avvenuta prescrizione di alcuni reati non ha cancellato le responsabilità civili degli imputati (agenti di polizia e di polizia penitenziaria, funzionari della questura, medici), secondo quanto stabilito dalla Corte d’appello di Genova nel marzo 2010.