dichinare (declinare)
Indica il lieve " abbassarsi " in pendio di un terreno pianeggiante, in If XXVIII 75 lo dolce piano / che da Vercelli a Marrabò dichina, e Pg I 113 di qua / dichina questa pianura a' suoi termini bassi, mentre in If XXXII 56 (nella forma intransitiva pronominale) è riferito al corso di un fiume: la valle onde Bisenzo si dichina [" descende ", Lana] / del padre loro Alberto e di lor fue (per l'esatto valore del verbo che qui, dato il carattere del fiume, non può indicare un movimento dolce, v. BISENZIO).
Con lo stesso costrutto e nello stesso significato di " discendere ", ma detto di un essere animato (che tuttavia indica un celestial pensiero), in Cv III Amor che ne la mente 41 dov'ella parla si dichina / un spirito da ciel, ripreso (due volte) in XIV 11 (cfr. Bondie Madonna, me è avenuto 4 " l'ascelletta... / sormonta... 'n altura / e poi dichina ").
Per traslato, indica il " tramontare ", l'esaurirsi della luce: vedi già come dichina il giorno (Pg VII 43); o ancora, con diversa immagine, l'" abbassarsi " (Contini) a compiere un'azione: Or incomincia, Amor... / e moviti a far ciò ch'è la cagione / [ che ti dichini a farmi compagnia (Rime LX 11).
La forma latineggiante ‛ declinare ' ricorre una sola volta, in Pd XXXI 120 la parte [dell'orizzonte]... / dove 'l sol declina, che è naturalmente l'occidente.