DICUIL
Monaco irlandese, vissuto tra il sec. VIII e il IX d. C., autore di un Liber de mensura orbis terrae, che è uno dei trattati geografici più conosciuti dell'alto Medioevo. Come l'autore stesso avverte, fu terminato nell'825 e si divide in nove capitoli o sezioni: le prime tre contengono una breve descrizione dei tre continenti (Europa, Asia e Africa), la quarta tratta in particolar modo dell'Egitto e dell'Etiopia, la quinta riassume i dati sulle dimensioni del mondo conosciuto, le ultime quattro vertono su speciali argomenti, come i principali fiumi del mondo (Nilo, Eufrate, Tigri, Gange, Indo, ecc.), su "alcune isole" (è il capitolo più lungo e più interessante), sulle più alte montagne, e infine sulle "sette cose più importanti della cosmografia" (una specie di conclusione sinottica, nella quale l'autore avverte che ci sono nel mondo 2 mari, 72 isole, 40 montagne, 65 provincie, 281 città, 55 fiumi e 116 popoli). Il trattato di Dicuil ha molte delle caratteristiche comuni alla letteratura geografica medievale. Per quanto siano citati una quarantina di autori latini e greci (questi ultimi indirettamente), le fonti principali sono Plinio (utilizzato sia direttamente sia attraverso Solino), Isidoro di Siviglia, la versione della Periegesi di Dionisio attribuita a Prisciano, la Cosmografia di Etico. Non sembra che l'autore conoscesse Tolomeo. Ma l'importanza maggiore del libro sta nelle notizie che Dicuil aggiunge su fatti del suo tempo. Egli è il primo a dar notizia di viaggi intrapresi da preti scozzesi nelle isole dell'Atlantico settentrionale (Färöer) e l'unico che ci parli del tentativo fatto intorno al 795 da monaci irlandesi di stabilirsi nell'Islanda (Thule); ci dà pure notizia di pellegrinaggi irlandesi nel Levante, ecc. La migliore edizione del Liber de mensura orbis terrae, per quanto riguarda il testo, è quella curata dal Parthey (Berlino 1870), ma la precedente edizione del Letronne (Parigi 1814) è del pari utile per l'ottimo commentario che l'accompagna.
Bibl.: C. R. Beazley, The dawn of modern geography, I, passim.