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DIDIA CLARA

di M. Floriani Squarciapino - Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)
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DIDIA CLARA (Didia Clara)

M. Floriani Squarciapino

Figlia di Didio Giuliano e Manlia Scantilla, sembra che insieme con la madre incitasse il padre ad impadronirsi dell'Impero. Fu anche lei proclamata Augusta nel 193, ma il titolo le venne tolto dopo la morte del padre.

Nelle monete ha aspetto giovanile, fronte lievemente sfuggente, naso leggermente aquilino, bocca morbida e con labbro inferiore un po' rientrante, mento debole. Caratteristico l'occhio grande, ovale, prominente, con spesse palpebre e la forma allungata del cranio con calotta molto tondeggiante, che, insieme al tipo di acconciatura (identico a quello della madre) hanno fatto riconoscere un suo ritratto in un busto di Villa Borghese (Roma). Meno probabile sembra la identificazione di suoi ritratti nella cosiddetta Giulia Mesa di Vienna e in due busti degli Uffizî di Firenze.

Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., III, pp. 402-403; Mattingly-Sydenham, Rom. Imp. Coinage, IV, i, p. 16, tav. 1, 18-19; E. U. Stückelberg, Bildnisse röm. Kaiser, Zurigo 1916, tav. 65; J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., II, 3, pp. 12-14; P. Mingazzini, in Arndt-Amelung, Phot. Einzel., 2821-2822 (ritratto: Villa Borghese); K. Wessel, in Arch. Anz., 1946-47, pp. 62-63 (acconciatura); P. Orlandini, in Arch. Class., IV, 1952, p. 224 ss.

Vocabolario
clarità
clarita clarità s. f. [dal lat. clarĭtas -atis, der. di clarus «chiaro»], ant. – Chiarezza, splendore. Come calore in clarità di foco (Guinizzelli).
clarito
clarito agg. – Variante ant. di chiarito, chiaro, luminoso: In celu l’ài formate [le stelle] clarite et pretiose et belle (s. Francesco); Dirizi cose torte, Obscuro fai clarito (Iacopone).
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