DIE (prov. ant. Dia, prov. mod. Dio; A. T., 35-36)
Città capoluogo di circondario del dipartimento della Drôme, situata sulla riva destra del fiume Drôme, a 395 m. s. m., in una breve piana contornata da una cerchia di montagne, con circa 3300 ab., centro commerciale e industriale: nei suoi dintorni si producono vini bianchi molto apprezzati (clairette de Die).
È l'antica Dia Augusta Vocontiorum, città importante sulla strada da Milano a Vienne per il Monginevra. Dopo l'introduzione del cristianesimo nel sec. III, venne quivi istituito un vescovato suffraganeo di Vienne, che dal 1276 al 1687 fu unito a quello di Valence e definitivamente soppresso nel 1790. Die fu, nel sec. X, la capitale di una contea. Vescovi e conti si contesero la sovranità della città: nel 1212, il vescovo Umberto venne massacrato dal popolo davanti alla sua cattedrale. I borghesi approfittarono di questi torbidi per emanciparsi; nel 1217 costrinsero il vescovo ad accordare loro una prima carta di libertà, ben presto seguita da numerose conferme. Durante la guerra dei Cento anni, la città corse il rischio di essere occupata dalle Grandi Compagnie. Guglielmo Faurel vi predicò la riforma nel 1561; una terribile reazione scoppiò contro gli ordini religiosi e negli anni seguenti i protestanti si assicurarono il dominio della città. Un'accademia protestante venne istituita nel 1601 e fu soppressa soltanto nel 1684. In tale data la proscrizione dei protestanti rovinò l'industria e il commercio della città.
Bibl.: A. Mailhet, La vallée de la Drôme, Hist. de Die, Parigi 1897.