Diegesi
Termine desunto dall'analisi narratologica e passato a indicare, all'interno delle strutture del racconto cinematografico e nel linguaggio della critica, la pertinenza e la coerenza di tutti gli elementi che concorrono a definire e sorreggere la narrazione filmica e il mondo visivo messo in atto dall'opera: dalla sua temporalità e spazialità alla strutturazione dei personaggi, dalla definizione degli ambienti ai contenuti psicologici, dai materiali gestuali e sonori alla dinamica dei dialoghi, dalla presupposizione del contesto immaginario (anche nel 'fuori campo') alle forme narrative della finzione. La d. si definisce allora nella cooperazione, all'interno delle convenzioni di racconto, tra il testo filmico con i suoi contenuti palesi e impliciti e il suo destinatario, sia esso un comune spettatore o un critico. S'intende per diegetico (o intradiegetico) tutto l'insieme dei segni, eventi, elementi che pertengono allo sviluppo della finzione narrativa e della messinscena visiva o che in esso vengono presupposti, e per extradiegetico tutto ciò che esula dall'universo visuale e finzionale, pur contribuendo a comporre l'opera filmica (per es., la musica di commento alle immagini). *
L'universe filmique, éd. E. Sorieau, Paris 1953; G. Rondolino, D. Tomasi, Manuale del film. Linguaggio racconto analisi, Torino 1995, in partic. pp. 15-16.