Abatantuono, Diego
Attore cinematografico, nato a Milano il 20 maggio 1955. Poliedrico talento la cui carriera cinematografica è stata caratterizzata in un primo momento da film commerciali, è diventato poi un protagonista del cinema italiano anche grazie alla collaborazione con alcuni registi come Gabriele Salvatores, Pupi Avati, Giuseppe Bertolucci, Luigi Comencini, Daniele Luchetti. Ha vinto due Nastri d'argento, nel 1987 per Regalo di Natale (1986) di Avati e nel 1993 per Puerto Escondido (1992) di Salvatores.
La sua carriera di attore è iniziata al fianco del gruppo comico dei Gatti di Vicolo Miracoli nel film Arrivano i gatti (1980) di Carlo Vanzina. Sono seguiti Fico d'India (1980) di Steno e I fichissimi (1981) di Vanzina, suo primo film da protagonista nel quale ha interpretato per la prima volta il divertente ruolo del terrunciello, personaggio per il quale ha inventato un dialetto che è entrato a far parte della storia del film di cassetta, nell'ambito della quale va ricordato Eccezzziunale… veramente (1982) ancora per la regia di Vanzina. Dal 1983 ha abbandonato il cinema commerciale per dedicarsi al teatro e nel 1984 ha interpretato Sganarello nel Don Giovanni di Molière, per la regia di Mario Morini. È stato solo nel 1986 che, con Regalo di Natale, ha iniziato a cimentarsi con soggetti più impegnativi dando prova di notevole talento. Dopo Un ragazzo di Calabria (1987) di Comencini, l'anno successivo ha lavorato con G. Bertolucci in Strana la vita e I cammelli. A partire dal 1989, prima con Marrakech Express e l'anno seguente con Turné, ha avuto inizio la collaborazione con G. Salvatores che gli ha poi affidato il ruolo del soldato pacifista Nicola Lorusso, finto burbero, ironico e nostalgico, in Mediterraneo (Oscar come miglior film straniero nel 1992), quello di un banchiere milanese che fugge in Messico in Puerto Escondido e ancora, nel 1996, quello del protagonista di un videogame in Nirvana. Il rapporto di reciproco scambio con Salvatores lo ha portato a delineare personaggi nei quali emerge con forza la riflessione sulla crisi di una generazione, sempre con un taglio ironico e disincantato. Successivamente in Concorrenza sleale (2001), film diretto da Ettore Scola che racconta l'orrore delle leggi razziali attraverso le vicende di due famiglie durante il periodo fascista, A. ha interpretato uno dei due capifamiglia che nel confronto con l'altro, ebreo (Sergio Castellitto), raggiunge infine una nuova e più matura consapevolezza.
M. Giusti, La parabola di Diego, in "Il patalogo cinque-sei", 1983; G. Stornelli, Diego Abatantuono, Roma 1998.