SCHÄFER, Dietrich
Storico, nato il 16 maggio 1845 a Brema, morto il 12 gennaio 1929 a Berlino. Studiò nelle università di Jena, Heidelberg e Gottinga. Dopo essere stato per breve tempo insegnante di ginnasio a Brema, entrò al servizio della società storica della Hansa e assunse la cura dell'edizione della terza sezione degli atti, relativi al periodo 1477-1530. Professore all'università di Jena nel 1877, passò successivamente a Breslavia, Tubinga, Heidelberg, Berlino.
Discepolo di Treitschke, rimase sempre entro i limiti della storia strettamente politica. Si batté pertanto contro i cultori della cosiddetta "Kulturgeschichte", spinto anche dalla persuasione che il senso dello stato facesse difetto nei Tedeschi e che il compito dello storico fosse di educarli a una realistica coscienza politica. Trattò dapprima la storia della Danimarca (Geschichte von Dänemarck 1523-1648, Gotha 1893-1902) in continuazione all'opera di Dahlmann, mettendo in rilievo gli stretti rapporti intercorrenti tra le vicende di quel paese e quelle degli stati europei. Scrisse inoltre una storia della Hansa (Die deutsche Hanse, Bielefeld 1903), che fece di lui il fondatore e il maestro della storia marinara tedesca.
Per un più vasto pubblico compilò una breve Kolonialgeschichte (Berlino 1903; 4ª ed., ivi 1921) in cui sostenne che il popolo tedesco aveva speciali attitudini all'opera colonizzatrice. L'opera sua più importante e più fortunata è la Weltgeschichte der Neuzeit (voll. 2, Berlino 1907; 11ª ed., ivi 1922) in cui esaltò l'importanza della potenza politica nella storia umana, il primato degl'interessi politici sui religiosi e culturali, il valore del dominio del mare per la grandezza d'un popolo. Grande successo ebbe pure la sua Deutsche Geschichte (Jena 1910; 9ª ed., 1922) in cui però urtò contro difficoltà insuperabili dal suo punto di vista di puro "storico politico", nemico delle "idee".
All'epoca dell'ammiraglio Tirpitz e della gara degli armamenti navali, diede opera attivissima alla propaganda. Fu tra i fondatori del celebre "Flottenverein", promosse l'appoggio di enti e autorità, gli studî di storia marinara, curando la pubblicazione delle Abhandlungen zur Verkehrund Seegeschichte. Fu pure magna pars nel "Wehrverein", associazione per la propaganda per gli armamenti terrestri, e dell'"Ostmarkenverein", società che lottava per una più energica politica del governo nei territorî polacchi. Nel luglio 1915 divenne presidente del "Comitato indipendente per una pace tedesca" attaccando violentemente la politica di Bethmann Hollweg e propugnando la guerra sottomarina senza limite.
Dopo la sconfitta riaffermò nel libro Staat und Welt (Berlino 1922) la sua tesi della funzione dominante dello stato. Lasciato nel 1921 l'insegnamento, si dedicò alla propaganda affermando la sua fede nella resurrezione della potenza tedesca.
Bibl.: Bibliografia nella Festchrift per il suo 80° compleanno, D. S. und sein Werk, a cura di K. V. Jagow, Berlino 1925; D. Schäfer, Mein Leben, ivi 1926; G. Wolf, D. S. und hans Delbrück, ivi 1918; A. O. Meyer, D. S., in Deutsch. Biogr. Jahrb., XI, Stoccarda 1932.