Pseudonimo dello scrittore slovacco Anton Schmidt (Teplitz-Schönau, od. Teplice, 1893 - Esslingen 1955). Dopo una giovinezza durissima, si rese noto con un volume di novelle (König Tod, 1918), con drammi biblici d'ispirazione ascetica (Die Vertreibung der Hagar, 1916; Jeruschalajims Königin, 1919; Der Verräter Gottes, 1929), e con rappresentazioni di sacre leggende (Die St. Jacobsfahrt, 1920). Meno felici sono le ultime opere narrative: Die Flucht. Kinderkreuzzug (1932) e Applaus (1941).