ANTISOMMERGIBILE, DIFESA (App. II, 1, p. 207)
Dalla fine della seconda guerra mondiale al 1956 il sommergibile convenzionale (quello cioè che, a differenza del sommergibile a propulsione nucleare, ha bisogno di venire, con tutto lo scafo o con parte di esso, alla superficie per rifornire le sue fonti di energia motrice) ha potenziato le sue prestazioni operative e cioè ha aumentato la velocità in immersione (fino a raggiungere i 16-18 nodi) e la profondità alla quale può scendere (sino a 300 metri), ed ha migliorato le sue qualità evolutive nel piano orizzontale ed in quello verticale (v. anche sommergibile in questa App.). Inoltre ha installato a bordo apparecchiature ed armi nuove che lo rendono sempre più temibile. In particolare le apparecchiature di intercettazione radar (quando si trovi a quota periscopica o snorkel) ed ecogoniometrica (quando si trovi in immersione), gli permettono di sapere se è ricercato da aerei o da unità di superficie molto prima che i ricercatori possano scoprirlo, il che significa avere la scelta del tempo nella condotta delle azioni difensive e offensive. Queste nuove apparecchiature, l'incremento delle prestazioni degli idrofoni, le aumentate sue possibilità operative ed il perfezionamento delle sue armi (siluri e missili) diventate velocissime e impiegabili da grandi distanze, portano oggi il sommergibile in vantaggio rispetto alle navi di superficie. E tale vantaggio resisterà fino a che nuovi mezzi non permetteranno alle navi di superficie di scoprire e di localizzare il sommergibile a una distanza tale da distruggerlo con armi nucleari prima che possa offendere.
Questo notevole aumento delle possibilità del sommergibile ha fatto evolvere anche la difesa antisommergibile (abbreviato oggi in difesa antisom) delle navi. Mentre in passato al sommergibile, una volta scoperto, restava solo, data la sua netta inferiorità, la possibilità di nascondersi e sfuggire, oggi esso ha quasi sempre la possibilità di attaccare per primo ed è in condizioni di seguitare la sua lotta anche se il primo attacco fallisce. Inoltre le prestazioni operative del sommergibile sono tali che per determinarne la presenza in una zona, per localizzarlo (cioè conoscerne e controllarne la posizione) e per combatterlo non sono più assolutamente sufficienti le sole navi di superficie. Per non lasciare al sommergibile la scelta del tempo di azione sarà necessario scoprirlo prima che esso possa agire contro le unità di superficie. E tale scoperta potrà essere fatta principalmente dall'aereo che lo sorprenderà quando esso dovrà venire in superficie, o esporre alla superficie una sua parte (snorkel o periscopio) per la ricarica delle batterie o per esplorare con il radar o per comunicare via radio. L'aereo nei compiti di scoperta e di localizzazione sarà coadiuvato dall'elicottero che, in particolari zone ristrette, potrà eseguire sbarramenti e pattugliamenti efficaci.
Per queste ragioni oggi la difesa contro il sommergibile potrà essere compiuta solamente con stretta collaborazione tra aerei, navi ed elicotteri ai quali, in questi ultimi tempi, si è unito anche il sommergibile antisommergibile.
Per impiegare correttamente e coordinatamente tutti i mezzi aerei e navali, si costituiscono gruppi di azione antisom che sono composti, per gli oceani, da portaerei particolari con a bordo aerei antisom ed elicotteri, naviglio antisom (fregate, cacciatorpediniere, corvette) e sommergibili antisom. Nei gruppi di azione antisom operanti in mari ristretti, come il Mediterraneo, gli aerei hanno le loro basi a terra perché, data la loro notevole autonomia, possono raggiungere le navi in mare ed operare con queste senza aver bisogno della portaerei. Tali gruppi antisom sono impiegati, per la ricerca e la lotta contro il sommergibile, in pattugliamento di zone attraverso le quali dovranno passare le formazioni navali e i convogli o di zone di passaggio obbligato dei sommergibili. Tali pattugliamenti sono ritenuti più efficaci della scorta diretta ai convogli dato che la distanza a cui il sommergibile lancerà le sue armi moderne sarà tale da non permettere alle navi di scorta di scoprirlo prima che possa offendere. Si preferisce perciò oggi ridurre le scorte dirette a favore di tali pattugliamenti che difendono indirettamente tutto il traffico navale.
Aereo antisom. - L'aereo antisom è un particolare velivolo che deve avere le seguenti caratteristiche: a) ampie possibilità di variare la velocità per potersi dislocare rapidamente, ma volare il più lentamente possibile nella zona di ricerca e ciò per poter impiegare le proprie apparecchiature di scoperta e localizzazione che naturalmente hanno tanto più probabilità di ottenere risultati quanto più a lungo possono restare nella prossimità del sommergibile; b) grande autonomia per operare lontano dalle basi e potere rimanere a lungo nella zona di ricerca per obbligare così il sommergibile a sfidare la scoperta (ogni volta che emerge dovrebbe trovare un aereo in zona); c) grande carico utile per portare le numerose e complesse apparecchiature elettroniche di scoperta e localizzazione, una notevole quantità di armi per combattere il sommergibile ed un equipaggio numeroso; d) grande manovrabilità per impiegare agevolmente le apparecchiature di localizzazione, per attaccare il sommergibile con le armi e restare nelle sue vicinanze onde non permettergli di sfuggire. Naturalmente molte di queste caratteristiche sono l'una in contrasto con l'altra e per questo si raggiunge un compromesso che fa dell'aereo antisom uno dei più complicati e costosi aerei che esistano.
L'aereo per scoprire il sommergibile impiega: a) il radar, che ha raggiunto prestazioni notevolissime e che permette di scoprire e localizzare anche la più piccola parte del sommergibile (snorkel o periscopio) a grandi distanze (dell'ordine delle decine di miglia); la localizzazione sarà però imprecisa perché generalmente il controllo dura pochi istanti; b) l'intercettatore di emissioni radar o radiotelegrafiche del sommergibile.
Per la localizzazione del sommergibile l'aereo impiega: a) le boe idrofoniche, cioè piccole stazioni radiotelefoniche che trasmettono all'aria i rumori del sommergibile che idrofoni attaccati alla boa captano dal mare. Più boe lanciate in particolari posizioni permettono di localizzare il sommergibile e di "tracciarlo", individuando cioè la sua rotta e la sua velocità; b) il rivelatore magnetico che rivela, quando l'aereo sorvola il sommergibile, la variazione del campo magnetico terrestre dovuta alla presenza della massa magnetica costituita dallo scafo; c) il proiettore ottico che permette di illuminare di notte e localizzare o lo scafo o lo snorkel o il periscopio del sommergibile scoperto dal radar.
L'aereo impiega per attaccare: a) i razzi quando il sommergibile è in superficie o in affioramento; b) le bombe di profondità quando il sommergibile è in immersione; c) i siluri elettrici autoguidati.
Il numero limitato di armi che l'aereo può portare e la difficoltà che incontra nel ripetere un attacco con precisione fanno dell'aereo, fin ehe non disporrà di un'arma risolutiva al primo attacco, un mezzo più idoneo alla scoperta ed alla localizzazione del sommergibile che alla sua distruzione.
Elicottero antisom. - L'elicottero ha come è noto la possibilità di decollare ed atterrare verticalmente e perciò è imbarcato su navi di dimensioni limitate come le fregate ed i cacciatorpediniere e costituisce parte integrante delle moderne navi antisom. La possibilità di restare fermo in una posizione voluta a pochi metri dalla superficie del mare gli permette inoltre di calare in mare un ecogoniometro che gli consente di localizzare il sommergibile.
L'elicottero può essere impiegato come integratore di una scorta navale, può far parte di un rastrello antisom compiuto da un gruppo d'azione partecipando così alla ricerca del sommergibile. Il suo impiego però più efficace, specialmente quando il numero dei velivoli è limitato, è quello di stare a bordo delle navi e di venire proiettato verso il sommergibile da altri scoperto, come elemento del sistema antisom della nave stessa.
L'elicottero così anticiperà la nave nell'arrivo nella zona sommergibile e potrà subito impiegare sia l'ecogoniometro per localizzare il sommergibile con esattezza e mantenerlo sotto controllo, sia il siluro autocercante uguale a quello dell'aereo ma lanciato con maggior precisione.
Per la lotta antisom si impiegano oggi anche piccoli elicotteri radiocomandati che portano solo siluri e non l'ecogoniometro. Essi sono radiocomandati sul punto di localizzazione del sommergibile, ottenuto da altri mezzi aerei o navali, sul quale sganciano, sempre a comando radio, i siluri.
Navi di superficie antisom. - Le navi di superficie antisom devono avere le seguenti caratteristiche: a) armamento prevalentemente antisommergibile costituito da armi che permettano di portare l'offesa il più distante possibile. Tale distanza è strettamente legata alla distanza di localizzazione perché non è più permesso alla nave, pena la sua distruzione, di perdere tempo nell'avvicinarsi al sommergibile per attaccarlo. È necessario quindi che le sue armi entrino in funzione istantaneamente al momento della localizzazione. Man mano che lo ecogoniometro aumenterà la sua portata, sarà quindi necessario che le armi antisom aumentino la loro gittata. E ciò significa avere a bordo armi sempre più pesanti e complesse con conseguente aumento di dislocamento; b) velocità massima elevata per poter raggiungere rapidamente la posizione in cui è segnalato il sommergibile, perché questo difficilmente rimarrà sotto controllo di aerei o elicotteri per lungo tempo; c) autonomia elevata: le navi antisom devono poter rimanere a lungo nelle zone di pattugliamento e scortare per molto tempo e per lunghe distanze i convogli. Tutte le moderne navi antisom hanno autonomie dell'ordine di 15-20 giorni; d) resistenza al mare: qualità marine spinte al massimo, perché tali navi, pur essendo di modesto tonnellaggio, devono stare in mare con qualsiasi tempo per assicurare i pattugliamenti e le scorte di convogli anche negli Oceani, tenuto conto che i sommergibili possono offendere con qualsiasi condizione metereologica; e) qualità evolutive: le navi antisom devono essere rapide nelle manovre, cioè accostare in poco tempo e con raggi di evoluzione limitati sia per poter contromanovrare per evitare i siluri lanciati dal sommergibile, sia per poter impiegare le proprie armi portando attacchi precisi contro un nemico che sfrutterà sotto attacco le sue qualità evolutive; f) elasticità di velocità: le navi antisom devono poter variare rapidamente le andature per ottenere in pochi momenti spunti notevoli di velocità e, nello stesso tempo, poterla ridurre quasi istantaneamente. Ciò comporta apparati motori di elevate qualità e funzionamento semiautomatico che solo la tecnica più spinta può offrire; g) piccole dimensioni: le navi antisom devono essere piccole, per offrire poco bersaglio ai siluri lanciati dal sommergibile e alle bombe e ai razzi lanciati dagli aerei, per avere rilevanti doti evolutive e per essere di costo relativamente basso in considerazione del numero notevole di cui se ne deve disporre.
Le navi antisom devono avere un armamento antiaereo per autodifesa, necessaria per poter operare in zone ove esiste tale minaccia.
Come si può facilmente dedurre, navi con così elevate qualità sono di difficile realizzazione e per la loro costruzione tutte le nazioni hanno impegnato e impegnano le loro massime energie.
Per scoprire e localizzare il sommergibile le navi antisom impiegano: a) l'intercettatore radar ed il radiogoniometro: tali apparecchiature, intercettando o le comunicazioni che il sommergibile dovrà fare o le sue eventuali emissioni radar, possono fornire una direzione di provenienza dell'emissione. La triangolazione di più navi potrà dare anche la posizione del sommergibile. Tali possibilità per le navi sono però limitate, sia perché il sommergibile raramente trasmetterà sia perché l'orizzonte dell'intercettore posto sull'albero di una nave è molto limitato. b) L'ecogoniometro, che è di diverso tipo a seconda dei suoi compiti, esplorazione ed attacco: i primi sacrificano la precisione dei dati alla grande portata; i secondi invece sacrificano la portata alla precisione necessaria per impiegare correttamente le armi. La portata dell'ecogoniometro dipende a sua volta da due fattori: la frequenza delle onde ultrasonore emesse e le condizioni batitermografiche del mare.
Più l'ecogoniometro funziona a bassa frequenza e più grande sarà la portata. Le condizioni batitermografiche del mare saranno tanto più favorevoli alla propagazione delle onde elettroacustiche quanto più uniforme sarà la temperatura dell'acqua. Si avrà la massima portata ecogoniometrica quando tutta l'acqua sarà alla stessa temperatura (stagione invernale). Si avrà invece portata tanto più bassa quanto più grande sarà il gradiente di temperatura, perché in tal caso l'energia ultrasonora invece di irradiarsi direttamente si incurverà o si canalizzerà (stagione estiva con stratificazione).
L'ecogoniometro sarà inoltre tanto più efficace quanto più rapida sarà la sua possibilità di esplorare tutto l'orizzonte intorno alla nave. I moderni e precisi ecogoniometri panoramici con esplorazione in tutto l'orizzonte ad ogni emissione e con stabilizzazione per ottenere dati esatti anche quando la nave rolla e beccheggia sono da considerarsi, data la loro limitata portata, più ecogoniometri d'attacco che da scoperta. Per l'esplorazione, la tecnica elettronica moderna ha permesso la realizzazione di ecogoniometri a frequenza simile a quella sonora con la quale si ottengono portate notevolissime. Entrano in gioco però tali quantità di energia per cui gli apparati diventano sempre più complicati, pesanti ed ingombranti, tanto da non poter essere imbarcati che su navi di notevole tonnellaggio.
Armi antisom impiegate dalle navi di superficie. - Le armi a corta gettata si possono impiegare solo quando la nave è nelle immediate vicinanze del sommergibile. In queste condizioni, dato che l'ecogoniometro perde il contatto col sommergibile a distanza dell'ordine dei 200-300 metri (a seconda della profondità del sommergibile), tali armi devono essere impiegate quando non si è più in contatto ecogoniometro con conseguente mancanza di controllo dei movimenti del sommergibile, che, così, potrà contromanovrare per evitare o rendere poco dannoso il bombardamento. Queste armi sono in via di scomparsa e non sono più sistemate sulle unità di nuova costruzione.
Esse sono: a) le bombe torpedine da getto: sono bombe di profondità lanciate da mortai lateralmente alle navi a distanze variabili tra i 30 e 60 m o scaricate da poppa a mezzo di apposite tramogge; b) il porcospino: è un'arma che lancia contemporaneamente di prora, a 200 metri circa, molti proiettili che formano in mare una figura geometrica prestabilita.
Per attaccare il sommergibile bombardandolo quando è sicuramente sotto controllo ecogoniometrico ed agire al più presto una volta localizzatolo, le Marine principali hanno realizzato armi della gittata di 1000 m circa. Il lanciabas (lancia bombe antisommergibile) costruito dalla Marina Italiana (v. fig.), è un'arma a tre canne che può lanciare contemporaneamente tre bombe per molte salve consecutive: è un'arma a camera di espansione, ad elevazione fissa con ciclo di fuoco e di caricamento automatico. Con esso si possono realizzare bombardamenti a forme geometriche prestabilite che permettono di ottenere alte probabilità di colpire.
Ma le armi di nuovo tipo in fase di realizzazione presso tutte le Marine sono armi a gittata fino a 10.000 m; possono essere: armi autopropulse dei tipi razzi o missili, che percorrono in aria la maggior parte della distanza nave o aereo-sommergibile e diventano bombe comuni in acqua, siluri, che possono essere autoguidati o filoguidati; infine una combinazione dei due e cioè il siluro portato nella zona del sommergibile da un razzo. I siluri, i razzi e i missili antisom potranno avere in futuro come esplosivo una carica nucleare tattica la cui potenza distruttiva si misura in kiloton. Per impiegare le cariche è naturalmente necessario poter prendere contatto con il sommergibile e lanciare le armi in modo che lo scoppio possa avvenire in sicurezza.
Sommergibile antisom. - Solo di recente è entrato a far parte del naviglio antisom un sommergibile particolarmente costruito per combattere un suo simile. Per scoprire un sommergibile senza essere a sua volta scoperti bisogna impiegare mezzi che non denuncino la propria presenza. Si è visto che navi ed aerei, con i loro ecogoniometri e i loro radar, intercettati dal sommergibile, vengono scoperti prima che essi individuino la presenza del sommergibile. D'altra parte le navi non possono impiegare apparati di scoperta passiva (idrofoni) perché il disturbo prodotto dalle proprie eliche è superiore al rumore, captabile, prodotto da quelle del sommergibile. Un sommergibile invece costruito, pur sacrificando altre qualità, con apparato motore ed ausiliarî particolarmente silenziati potrà stare in agguato nelle zone di passaggio obbligato dei sommergibili nemici scoprendoli ed attaccandoli di sorpresa. Altro vantaggio notevole del sommergibile antisom rispetto alla nave di superficie è quello di potersi portare, sfruttando la conoscenza della batitermia della zona, alla quota che gli darà la massima portata idrofonica. Il sommergibile antisom una volta scoperto il nemico può anche, esponendo le sue antenne radiotelegrafiche, dare l'allarme agli aerei e alle navi presenti nella zona.
Per ottenere dalle unità antisom, dalle loro apparecchiature e dalle loro armi, il massimo rendimento possibile occorrono uomini altamente specializzati e perfettamente addestrati a operare con precisione e tempestività. E questo richiede alle Marine e alle Aviazioni un impegno e uno sforzo che non trova uguale nel passato. Per raggiungere risultati così importanti e difficili sono stati creati appositi centri di addestramento nei quali, con apparecchiature didattiche e navi ed aerei campioni, si preparano gli uomini a tali ardui compiti.
Sommergibile a propulsione nucleare. - Non sono ancora stati realizzati mezzi per la difesa contro il sommergibile a propulsione nucleare. Basta pensare che questo può navigare a velocità superiore a quella delle navi, raggiungere profondità notevolissime, essere silenzioso, non avere mai la necessità di esporre il suo scafo e le sue strutture alla superficie, per capire come difficilmente i mezzi attuali possono servire contro di esso. D'altra parte il fatto che il sommergibile a propulsione nucleare porti e lanci, stando in immersione, missili balistici con teste atomiche che possono raggiungere ogni punto del globo, rende questo tipo di unità il nemico numero uno. Sembra certo che in futuro il combattimento navale, che un tempo si svolgeva in superficie, si sposterà sott'acqua ed assumerà aspetti del tutto nuovi.