differenziatore
differenziatóre [agg. (f. -trice) e s.m. Der. di differenziare "calcolare un differenziale"] [ELT] Dispositivo circuitale che fornisce in uscita il segnale costituente la derivata temporale del segnale applicato all'entrata. I più usati sono i d. capacitivi, basati sul fatto che l'intensità i della corrente che scorre in un condensatore è legata alla capacità C e alla tensione V ai capi del condensatore dalla relazione i=C(dV/dT); tale circuito, di cui nella fig. 1 è lo schema, fornisce una tensione d'uscita Vu=RC(dVe/dT). In realtà, a causa della resistenza presente, Vu ha una forma non corrispondente a quella definita dalla relazione ora scritta: in corrispondenza a una forma d'onda d'entrata (fig. 2) invece della forma d'onda d'uscita ideale della fig. 3 si ha la forma d'onda della fig. 4. Come si dimostra, la forma di Vu si avvicina tanto più a quella teorica quanto minore è il prodotto RC: nella pratica, posto che diminuendo RC si diminuisce anche l'ampiezza di Vu, ci si attiene a soluzioni di compromesso tra una tensione d'uscita ragionevolmente elevata (RC grande) e una forma d'onda abbastanza fedele (RC piccolo). Si usano anche d. induttivi, basati sul fatto che la tensione ai capi di un induttore è proporzionale alla derivata temporale dell'intensità della corrente.