digiuno
Seconda porzione dell’intestino tenue, così detto perché nel cadavere risulta quasi privo di contenuto. Il d. si continua, senza precisa delimitazione, con l’ileo, dal quale poco si differenzia (per il maggior spessore delle pareti, per il maggior numero di villi e pliche circolari, per la mancanza di noduli di Peyer), sicché viene considerato sempre insieme all’ileo (digiunoileo). Solo in chirurgia la distinzione assume un valore più preciso, e a questo scopo si attribuisce al d. la metà superiore e all’ileo quella inferiore della porzione sottoduodenale dell’intestino tenue.