DIGNE (A. T., 35-36)
Città della Francia sud-orientale, capoluogo del dipartimento delle Basse Alpi, con 6740 ab. (1926). È sede di vescovado, di prefettura, di tribunale, di corte d'assise; ha scuole primarie e secondarie e altri istituti di cultura. Sorge in pittoresca posizione a 596 m. s. m., in una gola incassata tra alte montagne boscose, sulla riva sinistra del Bléone, dove questo riceve i torrenti Mardaric a NO. e Acque-Calde a S.; è costruita sui fianchi e alle falde della collina di San Carlo ed è distinta dai suoi abitanti in tre parti: la "Tête", il "Miton" e il "Pied".
La città è tutta intersecata da strade tortuose, tagliate da un viale fiancheggiato da magnifici platani. La basilica di Notre-Dame-du-Bourg, del principio del sec. XIII, ha una bella e vasta navata con avanzi di pitture murali dei secoli XV e XVI. La cattedrale, San Gerolamo (fine del sec. XV), è stata ricostruita nel sec. XIX.
La piccola industria locale è rappresentata da fabbriche di panni, di cappelli, da mulini, concerie, fabbriche di cemento, e dalla caratteristica e tradizionale lavorazione di oggetti religiosi. Il commercio è alimentato quasi esclusivamente dall'esportazione di frutta secche e candite. Intensa è la coltivazione del gelso nei dintorni della città, che sono anche ricchi di sorgenti termali. Digne è unita con linee ferroviarie a Saint-Auban, a Nizza e a Barcelonnette.
Conosciuta sin dall'epoca romana quale probabile capitale dei Bodontii, era già sede di vescovado nel sec. IV, e i suoi vescovi divennero a poco a poco signori della città sotto la sovranità dei conti di Provenza. Nel sec. XIII gli abitanti vi stabilirono un regime comunale del tutto originale detto cominalat. Ebbe a soffrire molto per le guerre religiose, durante le quali fu assediata per cinque volte; tuttavia era ancor fiorente all'inizio del sec. XVII, allorché la terribile pestilenza del 1629 ne decimò la popolazione.
Bibl.: Guichard, Essai hist. sur la ville de D., Digne 1846.