dignitoso
Nobile per virtù, ricco di quella dignità che nel concetto dantesco è meritorum effectus sive terminus (VE II II 3). Unica presenza in, Pg III 8 o dignitosa coscienza e netta. Questo della coscienza di Virgilio non è un atteggiamento ma uno stato, e non pare accettabile l'interpretazione, in senso troppo moderno, " che vuol serbare tutta la sua dignità " (Scartazzini-Vandelli), " che ha un vivo sentimento della propria dignità " (Battaglia) e tende a custodirne l'integrità e il decoro. Lo Scartazzini, bene interpretando " dilicata, nobile ", citava Giovenale Sat. VIII 140 ss.