• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

digradare

di Andrea Mariani - Enciclopedia Dantesca (1970)
  • Condividi

digradare

Andrea Mariani

. Non soltanto " discendere di un grado " o " di grado in grado ", ma più propriamente " passare da un grado più ampio a uno meno ampio " sia scendendo che salendo (cfr. infatti Petrocchi, Introduzione 251: " non sempre digradare reca nell'uso dantesco la nozione di ‛ discesa '... talora ... reca quella di semplice ‛ passaggio ' di grado in grado "). Il verbo è usato in If VI 114 (venimmo al punto dove si digrada [var. disgrada], cioè dove si scende dal terzo cerchio, più ampio, al quarto, meno ampio), e in Pd XXXII 14 puoi tu veder così di soglia in soglia / giù digradar (le anime occupano seggi più bassi procedendo dall'esterno al centro della rosa), con l'idea di discesa; invece in Pg XXII 133 e come abete in alto si disgrada / di ramo in ramo, è presente l'idea di ascesa: i rami di un comune abete sono più ampi verso terra e meno in cima; l'abete dei golosi, al contrario, ha i rami più corti in basso. In Pd XXX 125, perciò sarà da accettarsi la lezione più antica presente nei codici: la rosa sempiterna, / che si digrada e dilata e redole (non ingrada né rigrada), cioè aumenta di ampiezza gradatamente, dilatandosi nei suoi petali: immagine che, unita all'idea del sol che sempre verna, suggerisce lo sbocciare perenne del fiore. V. Parodi, Lingua 266.

Vocabolario
digradare
digradare v. intr. e tr. [dal lat. tardo degradare, der. di gradus -us «passo, scalino, grado»]. – 1. intr. (aus. avere) a. Scendere di un grado, scendere a un piano inferiore: Venimmo al punto dove si digrada (Dante). Più comunem., scendere...
digradaménto
digradamento digradaménto s. m. [der. di digradare], non com. – Il digradare: del d. al quarto circulo, dove l’avarizia si punisce (Ottimo); anche nei sign. estens. e fig. del verbo: d. dei piani, delle luci, dei colori, nella pittura....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali