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dilettazione

di Amedeo Quondam - Enciclopedia Dantesca (1970)
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dilettazione (delettazione)

Amedeo Quondam

Appare soltanto nel Convivio. Nel senso generico di " piacere ", " diletto ", " godimento ", in I IV 5 spesso sono lieti e spesso tristi di brievi dilettazioni e tristizie, e III VI 7. A un piacere dei sensi è riferito in III III 12 sensibile dilettazione; sempre con connotazione negativa con allusione a un diletto moralmente riprovevole, si riferiscono le misere e vili e anche viziose delettazioni di II XI 8 e I I 3. Un più concreto riferimento a un godimento amoroso è in IV XXVI 8 avendo ricevuto da Dido tanto di piacere... e usando con essa tanto di dilettazione, elli [Enea] si partio. Riferito invece a un godimento di natura intellettuale o spirituale in II III 2 e III VIII 11 (ove assai intensa è l'immagine del riso come " lampo " della gioia dell'anima: E che è ridere se non una corruscazione de la dilettazione de l'anima... ?).

Il vocabolo è ampiamente attestato in testi del Due e Trecento, e particolarmente in prosa (Battaglia, Dizionario).

Vocabolario
dilettazióne
dilettazione dilettazióne (ant. delettazióne) s. f. [dal lat. delectatio -onis, der. di delectare: v. dilettare], letter. – Il dilettarsi, diletto, piacere: prima che essi, l’ultime dilettazioni d’amor conosciute... (Boccaccio); con mia...
dilettare
dilettare (ant. delettare) v. tr. [lat. delectare, intens. di delicĕre, comp. di de- e lacĕre «allettare»] (io dilètto, ecc.). – 1. Procurar diletto, dar piacere: la musica mi diletta moltissimo; il suo racconto mi ha dilettato; d. gli...
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