diletto (sost.)
Col significato di " piacere " d. ricorre lungo tutta l'opera dantesca; può assumere significato buono o cattivo, precisato con un aggettivo o con l'accostamento a un altro sostantivo dal senso non dubbio; ha senso positivo in Cv I II 17 darà diletto buono a udire; III V 22 voi a cui utilitade e diletto io scrivo; IV IV 14 non fia sanza utilitade e diletto; ha senso moralmente negativo in Rime LXXXIII 54 villan diletto, Cv IV XXIV 14 Non ti possano quello fare di lusinghe né di diletto li peccatori, che tu vadi con loro; XXVIII 8; Pg XVII 99 mal diletto; Pd XI 8 nel diletto de la carne involto.
Un profondo significato religioso e filosofico assume il termine in Pd XXVIII 106 tutti hanno diletto / quanto la sua veduta si profonda, dove, per indicare il grado di beatitudine dei Troni, lo si mette in relazione alla loro capacità intellettuale di capire Dio.
Un'acuta contrapposizione caratterizza in Pg XXIII 12 l'effetto che fa negli ascoltatori il canto, accompagnato da pianto, dei golosi: di piacere per la sua dolcezza, di compassionevole dolore per la sofferenza dei penitenti stessi: tal, che diletto e doglia parturìe.
Altre occorrenze in Cv II XI 4, XII 1, III III 10, VI 8, XI 8 e 9 (tre volte), IV VI 11 e 12, XXII 9, XXVII 16 (questo luogo è una traduzione da Cicerone Senect. XIV 46); Rime LXVII 15, LXVIII 30, LXXXIII 120, LXXXVI 13, LXXXVII 5, XC 15 e 23, CVI 63, Rime dubbie II 12.
Nella Commedia troviamo le seguenti occorrenze: If V 127, XII 87, Pg I 16, VII 48 e 63, XII 126, XV 32, XXVII 75, Pd XXIII 129, XXIX 53, XXXII 62; va interpretata come sostantivo anche l'occorrenza di XXVI 112, in relazione pure ai versi seguenti, riferiti a sostantivi (cagion, idioma): è Adamo che parla del giardino dell'Eden, e si appresta a dire per quanto tempo questo giardino costituì un d. per lui; è infatti questa l'interpretazione prevalente, fin dal commento del Buti.
Nel Fiore troviamo questo termine in XXXIX 7 per diletto, 9 egli ha in quell'opera diletto, e XL 2. Le altre occorrenze (LXXIX 5, LXXXIV 9, CCIX 10, CCX 2), recano diletto come una delle personificazioni che formano la Baronia d'Amore. Vedi inoltre Detto 107, 108 e 413.