dimane (domane)
Nell'unica attestazione della Commedia, in If XXXIII 37 Quando fui desto innanzi la dimane, significa " mattina ", come, seguito dai moderni commentatori, ha sostenuto il Parodi (Lingua 280): " Significa certo ‛ mattina '. Così nel Barberino, Reggim. 194 ‛ dalla dimane infino alla sera ' e 125 ‛ siasi davanti la diman lavata ' e inoltre 314, 316. Anche il Boccaccio, Son. 2, l'adopera nello stesso significato ". Non bisogna tuttavia trascurare l'implicito riferimento al giorno successivo, di cui la narrazione del conte Ugolino non può fare a meno. Nelle attestazioni del Fiore (CXXVII 7 chéd i' sarei doman troppo dolente, CXLIII 3 e CLXXVI 8) sopravvive solo il senso del tempo successivo: il sostantivo si riduce ad avverbio e vale " poi ", accezione tuttora viva nell'uso comune.