DEBELJANOV, Dimčo
Poeta lirico bulgaro, nato a Koprivštica nel 1887, morto nella guerra mondiale, sulle rive della Struma, nel 1916. Dotato di singolare talento poetico, rifletté nelle sue liriche la tristezza di tutta la sua breve esistenza. Subì l'influenza dei contemporanei lirici, soprattutto russi (Bal′mont, Brjusov, Blok, Belyj, Sologub, Ivanov) e francesi o belgi (Baudelaire, Verlaine, Verhaeren, Régnier, Maeterlinck), e indirettamente, attraverso versioni francesi, anche di alcuni poeti inglesi e tedeschi. I suoi canti migliori sono le elegie; interessante per la sua originalità e varietà di metro e d'intonazione è il suo poemetto: Legenda za razbludenata Carica (Leggenda della regina traviata). Nel 1910 compilò anche, insieme con Podverzačov, un'antologia della poesia bulgara da Vazov in poi.
Sola eccezione all'intonazione dolorosa dei suoi canti sono poche poesie, di contenuto gaio, scritte in rari momenti di speranza. Caratterizzano tutta la sua lirica profondità di sentimento, spontaneità d'espressione, elevatezza e armonia di forma.
L'opera sua, circondata durante tutta la vita del D. da incomprensione e diffidenza, è stata riconosciuta soltanto dopo la morte. Solo allora i suoi canti furono riuniti e pubblicati in un volume sotto il semplice titolo: Stihotvorenija (Versi). Oggi D. ha il suo posto incontestato fra i migliori lirici bulgari.
Bibl.: L. Stojanov, Dimčo Debeljanov, Sofia 1927; in italiano: E. Damiani, Dimčo Debeljanov (nel decimo anniversario della sua morte), in Riv. di lett. slave, 1927; D. Debeljanov, Liriche, tradotte da E. Damiani, ibidem.