dimenticanza
Appare una sola volta, in Cv IV XIV 11, col valore di " oblio ", o più precisamente, come D. stesso poco prima dice, di qualcosa di cui non è memoria; da osservare che il termine compare proprio nel capitolo in cui D. si ferma a discutere la tesi secondo cui la nobiltà comincerebbe con l'oblivione del basso stato degli antenati. Il termine è usato nella locuzione ‛ principio di d. ' per indicare il supposto principio sul quale è fondata la nobiltà umana: esso è pertanto sinonimo di ‛ oblivione ', usato spessissimo in quel capitolo.