Tiomkin, Dimitri (propr. Dmitrij)
Compositore e pianista ucraino, naturalizzato statunitense, nato a Kremenčug il 10 maggio 1894 e morto a Londra l'11 novembre 1979. Attivo nell'ambito del cinema a partire dagli anni Trenta, dopo una carriera come pianista, portò nel linguaggio della musica cinematografica lo spessore della tradizione sinfonica russa e francese, tanto sul piano del colore orchestrale quanto su quello delle soluzioni strutturali. Oltre a meritare numerose nominations, vinse tre volte il premio Oscar per la migliore colonna sonora e una volta per la migliore canzone originale, un genere di composizione nella quale ottenne risultati di grande rilievo.Compì gli studi musicali al conservatorio di San Pietroburgo con F.M. Blumenfel′d e A.K. Glazunov e quindi a Berlino, intraprendendo poi la carriera di pianista, veste nella quale eseguì tra l'altro in prima europea il Concerto in Fa di G. Gershwin. Negli anni Dieci fu attivo in Russia come pianista accompagnatore di film muti. Trasferitosi negli Stati Uniti negli anni Venti, si stabilì a Hollywood e cominciò a comporre musiche per balletti, collaborando con la moglie, la coreografa Albertina Rasch, e colonne sonore di documentari. I primi successi in campo cinematografico, nonché la prima nomination all'Oscar, giunsero con Lost horizon (1937; Orizzonte perduto) di Frank Capra, regista con il quale stabilì una collaborazione decennale in altri film come Mr Smith goes to Washington (1939; Mr. Smith va a Washington), fino alla rottura avvenuta sul set di It's a wonderful life (1946; La vita è meravigliosa). Propose, a partire da questi lavori, uno stile radicato nelle tradizioni musicali russe, acquisendo gradualmente un linguaggio più vario, anche sul piano dell'orchestrazione e del colore strumentale, e adatto alla varietà di generi cui venne applicato. Attento alle forme musicali emergenti e al jazz, fece inoltre ricorso alla rielaborazione di brani classici. Le sue fortunate canzoni inserite nei film, sempre efficaci sul piano narrativo e spesso perno dell'intera colonna sonora, così come i suoi temi, sono frutto di una vocazione melodica, poi maturata in una ricca tavolozza ritmica, timbrica e armonica, e favoriscono la partecipazione emotiva dello spettatore alla vicenda, sottolineandone le atmosfere senza preoccupazioni di originalità: anzi, all'occorrenza, T. assecondò i codici inconsapevolmente condivisi dal grande pubblico, contribuendo a consolidarli, nell'intento primario di rendere più convincente l'illusione innestata dal grande schermo. Di particolare importanza le sue colonne sonore per i western, destinate a costituire un vocabolario musicale di riferimento del genere. In High noon (1952; Mezzogiorno di fuoco) di Fred Zinnemann introdusse una colonna sonora 'tematica', strutturata sulla melodia dei titoli di testa, tipologia poi divenuta tipica e diffusa; con questo film T. vinse l'Oscar sia per la colonna sonora sia per la canzone originale Do not forsake me, oh my darling. Tra le altre musiche per western vanno ricordate quelle dei film: Duel in the Sun (1946; Duello al sole) di King Vidor; Red river (1948; Il fiume rosso) di Howard Hawks; Gunfight at the O.K. Corral (1957; Sfida all'OK Corral) di John Sturges; Rio Bravo (1959; Un dollaro d'onore) ancora di Hawks. Merita una menzione a parte The Alamo (1960; La battaglia di Alamo) di John Wayne, che ottenne una nomination all'Oscar per la colonna sonora e per la canzone The green leaves of summer che accompagna la scena centrale del film; il tema di questa canzone, associato a un secondo modulato sul genere della ballata, costituisce il nucleo dell'intera partitura. Oltre ai due Oscar per High noon, T. vinse ancora il premio nel 1955 per la colonna sonora di The high and the mighty (1954; Prigionieri del cielo) di William A. Wellmann, con un tema principale fischiettato da John Wayne rimasto celebre, e nel 1959 per le musiche di The old man and the sea (1958; Il vecchio e il mare) di J. Sturges. T. musicò con successo anche film di fantascienza come The thing from another world (1951; La cosa da un altro mondo) di Christian Nyby, kolossal di ambientazione storica come The land of the Pharaos (1955; La regina delle piramidi) di H. Hawks e The fall of the Roman empire (1964; La caduta dell'impero romano) di Anthony Mann, o l'avventura di guerra in The guns of Navarone (1961; I cannoni di Navarone) di J. Lee Thompson. Nei thriller di Alfred Hitchcock Shadow of a doubt (1943; L'ombra del dubbio), Strangers on a train (1951; L'altro uomo), I confess (1953; Io confesso), Dial M for murder (1954; Il delitto perfetto), T. mise in campo le peculiarità ritmiche della sua musica, con giochi di asimmetrie e sfalsamenti che accompagnano efficacemente i conflitti e le ambiguità narrate dal film. Ancora una doppia nomination per la colonna sonora e la canzone di testa meritò 55 days at Peking (1963; 55 giorni a Pekino) di Nicholas Ray. Tra le altre colonne sonore da ricordare quelle di Champion (1949; Il grande campione) di Mark Robson, Friendly persuasion (La legge del Signore) di William Wyler e The giant (Il gigante) di George Stevens entrambi del 1956. L'ultima colonna sonora composta da T. fu quella per il film biografico Čajkovskij (1970), di Igor′ Talankin, del quale fu anche produttore.
C. Palmer, Dimitri Tiomkin: a portrait, London 1984.