DIMORFISMO (dal gr. δίς "duplice e μορϕή "forma"; latino scient. Dimorphismus, termine adottato nelle lingue moderne)
È fenomeno abbastanza frequente nel regno animale, che nell'ambito di una stessa specie si trovino individui che rivestono forme talora molto differenti l'una dall'altra. Si parla di dimorfismo quando queste forme sono due, di polimorfismo quando sono più di due. Il dimorfismo più conosciuto e più comune nel regno animale è il dimorfismo sessuale (v. sesso), che si manifesta quando i due sessi differiscono l'uno dall'altro per caratteri secondarî, oltre che per la presenza delle gonadi diverse. Queste differenze sono talvolta spiccatissime, tanto da trarre in inganno e far ritenere, in certi casi, i due sessi come specie diverse. In alcuni casi si ha un polimorfismo sessuale, ossia un dimorfismo nell'ambito di uno dei due sessi: così il dimorfismo che si ha ad es. nelle api, fra le femmine feconde (regine) e le sterili (operaie), o il dimorfismo delle femmine di alcuni Rincoti, che possono essere attere o alate.
Il dimorfismo, o meglio il polimorfismo funzionale, che è in relazione con la divisione del lavoro, non è raro in taluni Celenterati che si sviluppano in cormi, ad es. nei Sifonofori (v.), e si trova pure negl'insetti sociali, come nelle formiche e nelle termiti. Si trovano qui diverse caste d'individui, come operai, soldati, ecc., le quali possono a loro volta suddividersi in altre sottocaste ben differenziate, che molto spesso comprendono individui dei due sessi (v. società: Società degli animali).
Il dimorfismo di stagione è ben conosciuto in molti Mammiferi e Uccelli (es. ermellino, pernice bianca, ecc.) e si manifesta soprattutto con la differenza della colorazione (v. colore: Colori degli animali). Un esempio tipico è dato poi da una farfalla, la Vanessa (o Araschnia) levana L., che presenta due generazioni all'anno: una i cui bruchi s'impupano d'autunno e le farfalle nascono nella primavera successiva, e una i cui bruchi si sviluppano e s'incrisalidano durante l'estate e gli adulti sfarfallano d'autunno. Le farfalle della generazione estiva presentano una colorazione assai differente da quella dei genitori, sono molto più scure e con macchie blu sulle ali, tanto che furono un tempo ritenute appartenenti a un'altra specie, e battezzate come Vanessa prorsa L. Si poté poi stabilire la relazione in cui stanno queste due forme, che nascono rispettivamente da pupe ibernanti e da pupe che si sviluppano d'estate, e si poté anche riconoscere (per le ricerche di Standfuss e Fischer) che la principale causa determinante queste variazioni, e altre intermedie trovate in natura (come quella battezzata Vanessa prorima Ochs.) o ottenute sperimentalmente, è la temperatura a cui sono sottoposte le crisalidi. Si conoscono molti altri esempî di dimorfismo stagionale, sia nelle farfalle, nostrane ed esotiche (come si vede dalla Tavola a colori), sia in altri gruppi di animali (Coleotteri, Cladoceri, Protozoi, ecc.).
Il dimorfismo o polimorfismo di generazione si ha invece nei casi di metagenesi e di eterogonia, quando cioè vi è un'alternanza fra generazioni agamiche e sessuate (ad es. fra i polipi idroidi e le idromeduse) o fra generazioni partenogenetiche e gamiche (es. Afidi, fillossera, ecc.).