GARRONE, Dino
Scrittore, nato a Novara il 2 marzo 1904, morto a Parigi il 10 dicembre 1931. Dimorò a lungo in Pesaro tornandovi dopo ogni assenza più o meno breve: da Bologna, dove si laureò in lettere con una tesi su Giovanni Verga (pubblicata postuma a cura di L. Russo, Firenze 1941); da Milano, dove cercò anche di impiegarsi; da "imprese adriatiche" e da "scorribande" in diverse regioni e città d'Italia. Esordì su riviste di provinciale d'avanguardia, presto passando a collaborare ai maggiori giornali e periodici, con articoli di critica e polemica letteraria, racconti, "saggi", ecc.
Spirito inquieto, diviso tra una rigorosa concezione etica della vita e dell'arte, nelle quali auspicava la restaurazione della ragione sul senso, e un attivismo, una sete di avventure, un dilettantismo che ne erano per molti aspetti l'antitesi (e che del resto la temperie politica sembrava allora alimentare), il G., nonostante le molte amicizie che ebbe - fra cui, fraterna, quella con Berto Ricci, morto anche lui giovane, nel 1941, combattendo in Africa Settentrionale - fu un solitario, che il meglio dei suoi pensieri, affetti e sogni contrastanti riversò appunto nelle Lettere agli amici (v. la raccolta curatane dallo stesso Ricci e da R. Bilenchi, Firenze 1938; e quelle minori di U. Tomazzoni e v. Chiocchetti, Rovereto 1938, e di M. Valsecchi, Milano 1943), che rimangono esemplari non pure del suo stato d'animo, ma del dramma di un po' tutta una generazione di "velleitarî". Dissidio che si riflette anche, in sede d'arte, nelle prose e racconti del G. (alcuni, peraltro, assai belli): dove, perseguendo l'ideale di una narrativa unitaria, "oggettiva", in effetti egli indulge spesso ad un lirismo autobiografico e frammentario (Prose, a cura di U. Fagioli, Ancona 1934; sorriso degli Etruschi, a cura di M. Valsecchi, Milano 1944).
Bibl.: C. Betocchi, in Il Frontespizio, settembre 1934; V. Pratolini, in Letteratura, n. 6, aprile 1938; L. Russo, pref. al Verga cit. (riprodotta, con aggiunte, in La critica lett. contemp., III, Bari 1943, pp. 300-24); C. Bo, Nuovi studi, Firenze 1946, pp. 235-39.