DIOGENE di Sinope (Διογένης Σινωπεύς, Diogĕnes Sinopensis)
Filosofo greco, caposcuola della dottrina cinica. Visse tra il 414 ed il 323 a. C. Sappiamo che i Corinzî gli innalzarono una statua in marmo pario in cui egli era effigiato con un cane a fianco e statue bronzee accompagnate da un epigramma (Diog. Laert., vi, 78). Altri ricorda l'aspetto sordido del filosofo e la sua lunga barba (Sidon. Apoll., Epist., xi, 9, 14). Allo stato attuale degli studî il ritratto che ci è noto di D. risale ad un archetipo assai lontano dalla vita del filosofo: si tratta di una statuetta di Villa Albani, a Roma, dove torso e testa soltanto sono originali (mentre la base ed il cane sono le sole parti autentiche di un'identica statuetta di New York), replica di età imperiale riferibile ad un originale databile, al più presto, ai primi decennî del II sec. a. C. Essa ci presenta il filosofo nudo e curvo che si appoggia al bastone con la sinistra mentre ha una patera nella destra abbassata. È possibile che le due statuette si completino a vicenda. In altra statuetta del Vaticano (Magazzini) al posto del cane sono un bastone ed una borsa. Nell'insieme questo ritratto si riporta alle opere di genere che furono care all'ellenismo. Il mosaico di Colonia con i medaglioni di famosi personaggi greci (O. Brendel, in Röm. Mitt., li, 1936, p. 1 ss.), tra i quali è quello che rappresenta D. dal volto lungo e dalla lunga barba col mantello gettato sulla spalla sinistra, non porta elementi nuovi per l'iconografia del filosofo. Una statuetta bronzea di Vienna, che rappresenta un personaggio barbato con la chioma incolta e che rivela strette affinità tipologiche con la statuetta Albani e con una pittura della Farnesina dove è rappresentato un cinico (Cratete?; H. Fuhrmann, in Röm. Mitt., lv, 1940, pp. 78 ss.) e Hipparcheia, potrebbe far pensare seriamente alla possibilità di ricostruire un archetipo del ritratto di D. della fine del IV sec. a. C. (circa il 320 a. C.; cfr. Schneider, Album, tav. 25, 4). Non si hanno maggiori elementi per l'iconografia di D. dal rilievo di Villa Albani rappresentante D. ed Alessandro Magno (Helbig, Führer3, n. 1894).
Bibl.: J. J. Bernoulli, Griech. Ikon., II, Monaco 1901, p. 49 ss.; G. M. A. Richter, in Stud. Metrop. Mus., 1929, p. 39; G. Kaschnitz-Weinberg, Sculture dei Mag. Vatic., p. 243; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941 p. 124, n. 81; K. Schefold, Bildnisse d. ant. Dichter, Redner u. Denk., Basilea 1943, pp. 146, 4, 213; G. M. A. Richter, Cat. of Greek Sculptures, Oxford 1954, p. 190, n. 191, tav. 134; K. Parlaska, Die röm. Mosaiken in Deutschland, Berlino 1959.