Mainardi, Diogo
Mainardi, Diogo. – Scrittore e giornalista brasiliano (n. San Paolo 1962). Ha studiato economia a Londra e vissuto lungamente a Venezia. Ha acquisito notorietà pubblicando articoli politici sul settimanale brasiliano di attualità e cultura Veja, spesso molto critici verso l’operato di Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile dal 2003 al 2010, contro il quale ha scritto nel 2007 anche un libro intitolato Lula é minha anta («Lula è il mio tapiro»). Come narratore ha esordito nel 1989 con Malthus (trad. it. 1994), seguito da Arquipélago (1992; trad. it. 1994), Polígono das secas (1995; trad. it. 1997) e Contra o Brasil (1998; trad. it. 1999). Quest’ultimo è un libro costituito quasi interamente da dialoghi ritmati, strutturati come le battute di un testo teatrale, fonte di continui effetti comici. Il protagonista è Pimenta Bueno, una sorta di insofferente Oblomov, che dal divano di casa improvvisa endecasillabi contro la propria patria. Nel 2004 pubblica A tapas e Pontapés che raccoglie stralci di suoi articoli politici, mentre del 2012 è A Queda - As memórias de um pai em 424 passos, in cui affronta con grande sobrietà e intelligenza la drammatica vicenda del figlio primogenito nato con una paralisi cerebrale. M. è autore anche di due sceneggiature, 16060 (1995) e Mater Dei (2001), e di un ritratto della città di Venezia per il volume Venezia è un pesce. Una guida (2003) di Tiziano Scarpa.