Pantaleoni, Diomede
Patriota e uomo politico (Macerata 1810 - Roma 1885). Laureatosi in medicina all’università di Roma, si segnalò per il suo impegno durante il colera del 1837. Di tendenze moderate e neoguelfe, nel 1848 fu membro del Consiglio dei deputati dello Stato pontificio, sostenitore della necessità di un accordo con Pio IX. Contrario all’idea dell’Assemblea costituente, rifiutò di presentarsi alle elezioni del 1849. Dopo il ritorno del pontefice a Roma viaggiò a lungo in Italia e in Europa denunciando la cattiva conduzione del governo nei territori pontifici. In Piemonte entrò in rapporti di amicizia con Cavour e, dopo le annessioni, fu da questi chiamato a collaborare nella difficile soluzione della questione romana. Incaricato insieme a padre Carlo Passaglia di una prima missione nel 1861, si recò a Roma per porre le basi di un pacifico accordo con la Santa Sede, ma la trattativa fallì. Una seconda missione a Parigi, fu interrotta però dalla morte di Cavour. Successivamente fu inviato da Minghetti nel Mezzogiorno per studiarne le condizioni. Deputato per l’VIII legislatura, fu senatore dal 1873. Tra i suoi scritti: L’idea italiana nella soppressione del potere temporale dei Papi (1884) e L’ultimo tentativo del Cavour per la liberazione di Roma nel 1861 (1885). Fu padre dell’economista Maffeo Pantaleoni.