DIONIGI vescovo di Parigi, San
Uno dei sette vescovi che, secondo S. Gregorio di Tours (Historia Francorum, I, 31), ai tempi dell'imperatore Decio, papa Sisto II (circa 250) mandò nelle Gallie; in seguito ebbe a soffrire il martirio. Nell'alto Medioevo però la tradizione trasportò S. Dionigi alla fine del sec. I, al tempo di papa Clemente, facendone uno dei primi propagatori del cristianesimo nella Gallia; a lui vennero aggiunte poi, probabilmente, verso il sec. VI o VII, le due figure di S. Rustico e di S. Eleuterio, finché la leggenda venne codificata nella Passio sanctorum martyrum Dionisii, Rustici et Eleutherii. E su questa tradizione si fondò Ilduino abate dell'abbazia di S. Dionigi, il quale nell'835 avendo avuto da Ludovico imperatore l'incarico di scrivere la vita di Dionisio Areopagita (che fu la Passio S. Dionysii, in Patrol. latina, XVI, 23-50), fece un solo personaggio del Dionisio Areopagita, di cui parlano gli Atti degli Apost., XVII, dello Pseudo-Areopagita, e finalmente del martire di Parigi. La parte attribuita a San Dionigi nella diffusione del cristianesimo in Francia spiega la venerazione di cui fu sempre circondato il santo, il cui culto ebbe a centro l'importantissima abbazia che a lui s'intitola (v. saint-denis).
Bibl.: Dictionnaire d'archéologie chrétienne, IV, p. 588 segg.; M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters, I, Monaco 1911, p. 325 segg.; H. Quentin, Les martyrologes ihstoriques, Parigi 1908, p. 667 segg.; G. Thery, Histoire de l'areopagitisme au IX siècle, in Moyen Âge, 1923, p. 111-153; id., Hilduin et la première traduction des écrits du Pseud-Denis, in Revue d'histoire de l'Église de France, 1923, p. 23 segg.