DIONISIO d'Argo
Scultore. Doveva essere nella sua maturità verso il 460 a. C., quando collocò in Olimpia una serie di statue di bronzo donate da Micito. Pausania (V, 26,2) ne nomina dodici: tra queste quelle di Omero, Esiodo, Orfeo, Zeus imberbe e Agon, personificazione del certame olimpico. Negli scavi si trovarono frammenti del basamento con parte dell'iscrizione dedicatoria, e alcune lastre sulle quali poggiavano le figure: due di queste avevano la ponderazione "policletea", e la traccia dei piedi è circa tre quinti del vero. Probabilmente un po' anteriore era una statua d'auriga accanto al cavallo, dono di Fomide, arcade condottiero dei Dinomenidi, posta nello stesso santuario (Pausania, V, 27, 1). Pare che le teste di Orfeo e di Omero rimangano in copie d'età romana.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IX, 1913, p. 315; J. Sieveking, in Brunn-Bruckmann, Denkm. d. griech. u. röm. Skulptur, tav. 698, 1925; C. Albizzati, in Rend. d. Pontif. Accad. d'arch., 1926, p. 198 segg.