DIONYSIOS (Διονύσιος)
6°. - Scultore di Atene, figlio di Timarchides, vissuto tra la fine del sec. II e il principio del I a. C. Con il fratello Polykles lavorò a Roma, dove fece le immagini di Giunone Regina e di Giove Statore per i due templi, più tardi chiusi nel Portico di Ottavia, e dedicati da Metello Macedonico a queste divinità (Plin., Nat. hist., xxxvi, 35). Nulla sappiamo del modo con cui l'artista aveva trattato i soggetti, ma è probabile avesse seguito i tipi classici della "buona età": nella stessa maniera infatti egli si comportò quando scolpi a Delo la figura del romano C. Ofellio Fero, di cui si è ritrovato un frammento insieme con la base iscritta col suo nome e con quello del nipote, pure Timarchides: il corpo del giovane riproduce il tipo dell'Hermes prassitelico.
Bibl.: C. Robert, in Pauly-Wissowa, V, 1903, c. 1000, s .v., n. 161; W. Amelung, in Thieme-Becker, IX, 1913, p. 316; S. Ferri, Plinio il Vecchio -Storia delle arti antiche, Roma 1946, v. indici; G. M. A. Richter, The Sculpture and Sculptors of the Greeks, New Haven 1950, pp. 49, 304, 306. Per la statua di C. Ofellio Fero: G. Becatti, Attikà. Saggio sulla scultura attica dell'ellenismo, in Rivista del R. Istituto d'Archeologia e Storia dell'Arte, VII, 1938-1939, p. 56.