DIOSSINA
Denominazione abbreviata di 2, 3, 7, 8-tetraclorodibenzo-p-diossina, composto di formula:
Esistono diverse d., che differiscono da quella sopra indicata per il numero degli atomi di cloro presenti (che può variare da 1 a 8) e per la loro posizione nei due anelli benzenici. La d. indicata dalla formula precedente, è insolubile in acqua (s'infiltra nel terreno e può ritrovarsi anche a distanza rilevante), si scioglie negli oli, nei grassi, nei saponi, è molto stabile (resiste a temperature anche molto alte), si decompone lentamente ad opera di radiazioni ultraviolette, non è biodegradabile. Anche in dosi molto ridotte risulta tossica; nell'uomo produce diversi tipi di lesioni (cutanee, oculari, epatiche, emorragiche) ed è anche responsabile di aborti, teratogenesi, alterazioni cromosomiche. Si può formare sia attraverso diverse sintesi sia come impurezza nella fase d'idrolisi alcalina del tetraclorobenzene durante la preparazione del tricolorofenolo, intermedio nella produzione dell'erbicida 2, 4, 5, T o acido triclorofenossiacetico. Per questa possibile presenza di d. in molti paesi si tende a vietare l'uso di questo erbicida. L'uso dell'erbicida con tenori sensibili di d. ha creato gravi problemi nel Vietnam; analoghi problemi sono stati provocati da fughe di d. verificatesi durante il processo di preparazione del triclorofenolo, come quella avvenuta a Seveso (Milano) il 10 luglio 1976 nella fabbrica Icmesa.