dipelare
" Togliere il pelo "; in If XVI 35 tutto che nudo e dipelato vada, ha una funzione dispregiativa, nell'ambito del contrasto tra la miseria del dannato (Guido Guerra) e la dignità che egli ebbe in vita (fece col senno assai e con la spada, v. 39). In XXV 120 e genera 'l pel suso / per l'una parte e da l'altra il dipela, concorre alla rappresentazione della reciproca metamorfosi del dannato (Buoso Abati o Donati) e del serpente (Francesco Guercio Cavalcanti).