diporre [dipuose, pass. rem. III singol.]
Il verbo appare in tutte le opere di D., con esclusione della Vita Nuova (mai attestata in D. la forma rilatinizzata ‛ deporre '). Il senso proprio di " metter giù " è attestato in If XIX 44 Lo buon maestro ancor de la sua anca / non mi dipuose, e Pg XVIII 84 (in senso figurato) del mio carcar diposta avea la soma. Assai interessanti gli usi figurati di " tralasciare ", " mettere da parte ": Rime LX 13 la mia mente il mio penser dipone; Cv IV Le dolci rime 10 diporrò giù lo mio soave stile, passo chiosato da D. stesso in IV II 11 ‛ diporroe ', cioè lascierò stare, ‛ lo mio stilo ', e Pg XI 135 liberamente nel Campo di Siena, / ogne vergogna diposta, s'affisse.