DIRCE (Δίρκη, Dirce)
Eroina greca, moglie di Lico; i suoi casi s'intrecciano con quelli di Antiope, madre di Anfione e Zeto (v. anfione). Antiope, figlia di Nitteo signore di Beozia, è amata da Giove. Per fuggire all'ira del padre, cerca ricovero presso Epopeo re di Sicione, di cui diviene consorte. Nitteo in punto di morte prega il fratello Lico, a cui lascia la signoria, di trarre vendetta di Antiope e di Epopeo. Lico muove guerra contro Epopeo, l'uccide e fa prigioniera Antiope. Sul Citerone Antiope dà alla luce due gemelli che abbandona; essi sono trovati e allevati da certi pastori che impongono loro i nomi di Anfione e Zeto. Antiope è consegnata da Lico alla consorte D. che la tiene per molti anni in dolorosa servitù. Ma un giorno Antiope riesce a fuggire sul Citerorie dove aveva abbandonato i figli. Questi, riconosciuta la madre, fanno strazio di D. (v. anfione) e minacciano di uccidere Lico. La pace è ristabilita da Ermete: Lico lascerà la signoria ai due giovani e getterà le ossa di D. nella fonte d'Ares che d'allora in poi avrà il nome di Dirce.
Bibl.: Cfr. in particolar modo i frammenti dell'Antiope euripidea, di cui vedi la ricostruzione del Taccone in Riv. di filol. e d'istruz. classica, 1905, fasc. 1 e 2. Vedi anche articoli Amphion di Stoll e Antiope di Schirmer, in Roscher, Lexikon, I, i, coll. 308 segg.; 380 segg. articoli Amphion e Antiope di Wernicke, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, ii, coll. 1914 segg., 2495 segg.; Preller-Robert, Griech. Myth., 4ª ed., II, i, p. 114 segg.