DIRCE (Δίρκη, Dirce)
Moglie di Lykos; da lui ebbe in consegna prigioniera Antiope, la quale rimase presso D. per molti anni in dolorosa schiavitù, finché, riuscita a fuggire sul Citerone, fu riconosciuta dai figli Anfione e Zeto, i quali vendicarono la madre, facendo strazio di D. legandola a un toro. L'intervento di Hermes salvò dalla vendetta Lykos, che lasciò il dominio ai due giovani e gettò le ossa di D. nella fonte di Ares, che da allora prese il nome di Dirce.
La più celebre rappresentazione del supplizio di D. è il gruppo, trovato nelle Terme di Caracalla e ora nel Museo Naz. di Napoli, noto con il nome di Toro Farnese, copia mediocre dell'opera di due artisti di Tralles, Apollonios e Tauriskos, portata da Rodi a Roma da Asinio Pollione (Plin., Nat. hist., xxxvi, 34). I molti restauri hanno in parte alterato il gruppo: dal confronto con un frammento di cammeo del Museo Naz. di Napoli e con un grande bronzo di Thyateira (Lidia), coniato sotto Alessandro Severo, si deduce che Zeto afferrava per i capelli D. legata al toro, trattenuto da Anfione. Una replica marmorea in piccolo formato del gruppo è conservata nei Magazzini dei Musei Vaticani. Un'altra riproduzione del gruppo si ha in una pasta vitrea della Collezione Arndt e da questa iconografia dipendono, in modo più libero, una pittura di Ercolano, un mosaico di Aquincum e, forse, i frammenti di avorio del Museo Naz. di Napoli. La concordanza nella composizione tra il Toro Farnese, due urne etrusche e la pittura della Casa dei Vettii, a Pompei (v. tavola a colori), indica la derivazione da un medesimo archetipo, probabilmente una pittura del primo ellenismo, forse di Rodi. Da originale diverso derivano i gruppi, assolutamente identici, della pittura della Casa del Granduca a Pompei e del frammento marmoreo di via Margutta. In quest'ultimo non pare fossero Anfione e Zeto; nella pittura l'uno parla con il pedagogo (?), l'altro trattiene per la corda il toro, mentre Antiope intercede per D. presso di lui. Nel Toro Farnese sono i preparativi della punizione: D. è legata e il toro sta per essere messo in libertà. In un terzo gruppo di monumenti il toro, ormai libero, è lanciato in corsa: un cratere àpulo di Palazzuolo (Musei di Berlino, n. 3296) e due pitture pompeiane, cui se ne potrebbe aggiungere un'altra molto lacunosa, derivanti dallo stesso prototipo. L'azione è divisa in due parti. Nel cratere di Palazzuolo sono rappresentati in una grotta, i due fratelli che minacciano Lykos, vestito regalmente, inginocchiato, per la cui salvezza interviene Hermes, mentre Antiope fugge e, fuori della grotta, D. è trascinata dal toro. Il motivo di D. trascinata dal toro ritorna in due gemme. Delle pitture pompeiane, una rappresenta pure la lotta di Anfione e Zeto contro Lykos, il quale interviene in aiuto di D. (cfr. anche due urne etrusche, con scene peraltro confuse e poco chiare). Nella rozza pittura del Colombario Pamphilj, D. giace in terra, non ancora legata al toro trattenuto da uno dei fratelli. D. prostrata in terra sotto il toro trattenuto da Anfione e Zeto si ritrova anche in un medaglione di Settimio Severo da Akrasos e nei contorniati. Queste raffigurazioni differiscono dal Toro Farnese, che può però aver suggerito il tema. Probabile è l'identificazione con D. tra Anfione e Zeto del gruppo rappresentato su un'urna etrusca dei Musei Vaticani.
Anche la scultura pergamena trattò questo soggetto: un rilievo del tempio innalzato a Cizico da Attalo II ed Eumene II in onore della madre raffigurava i fratelli mentre legano al toro D. che chiede pietà (Ant. Pal., iii, 7).
Monumenti considerati. - Toro Farnese: Brunn-Bruckmann, Denkmäler, 367. Cammeo di Napoli: F. Studniczka, in Zeitschr. bildende Kunst, N. F., xiv, 1903, p. 171, fig. 12. Moneta di Thyateira: id., fig. 11. Replica dei Magazzini dei Musei Vaticani: G. Kaschnitz-Weinberg, Sculture del Magazzino del Museo Vaticano, Città del Vaticano 1937, p. 154, n. 335. Pasta vitrea Collez. Arndt: G. Lippold, in Jahrbuch, xix, 1914, p. 175, fig. 2. Pittura di Ercolano: W. Helbig, Wandmalerei, 1152. Mosaico di Aquincum: L. Nagy, op. cit., nella bibl. Avorî di Napoli: O. Jahn, op. cit. nella bibl., tav. lvi, 2-7. Urne etrusche: G. Lippold, op. cit., p. 174, fig. 1; Brunn-Körte, Urne etrusche, ii, 1, Berlino 1890, tav. iv, 1-2. Pittura della Casa dei Vettii: L. Herrmann, Denkmäler Malerei, Monaco 1906, p. 55, tav. 49. Pittura della Casa del Granduca: L. Herrmann, op. cit., p. 207, tav. 150. Frammento di via Margutta: H. Bulle, in Röm. Mitt., viii, 1893, p. 246 ss. Cratere àpulo: K. A. Neugebauer, Führer Vasen, Berlino 1932, p. 154. Pitture pompeiane: W. Helbig, op. cit., 1153; C. Dilthey, op. cit. nella bibl., tav. 9 a-b; A. Sogliano, Pitt. mur. camp., n. 503. Gemme: A. Furtwängler, Gemmen, tav. xxv, 2, xli, 44. Urne etrusche: Brunn-Körte, op. cit., ii, tav. iv, 3, v, 4. Colombario Pamphilj: Röm. Mitt., viii, 1893, p. 113 ss. Medaglione da Akrasos: B. V. Head, Catal. Greek Coins Lydia, Londra 1901, p. 11, tav. ii, 2. Contorniati: H. Cohen, viii, p. 282, n. 65; p. 301, n. 223. Urna del Vaticano: Helbig-Amelung, Führer, 426.
Bibl.: O. Jahn, Antiope und Dirke, in Arch. Zeit., XI, 1853, col. 82-105; C. Dilthey, Schleifung der Dirke, in Arch. Zeit., XXXVI, 1878, pp. 43-54; H. Schaal, De Euripidis Antiopa, Iena 1914, pp. 53-82; L. Nagy, Bestrafung des Dirke auf einem Aquincumer Mosaik, in Röm. Mitt., XL, 1925, pp. 51-65 (cfr. E. Pfuhl, in Röm. Mitt., XLI, 1926, pp. 227-228); L. Séchan, Études sur la tragédie grecque, Parigi 1926, p. 291 ss.