DISARTICOLAZIONE (dal latino dis- e articúlus "arto")
È l'operazione chirurgica con cui s'asporta un arto, o il, suo segmento, distaccandolo in corrispondenza d'una delle articolazioni. Mentre l'amputazione cade nella continuità delle parti, la disarticolazione avviene nella contiguità di esse, cioè nelle giunture. Non è improbabile che la disarticolazione, come intervento più rapido e meno pericoloso quanto a emorragia e infezione perché non comprende l'atto della sezione ossea, abbia preceduto l'amputazione. Ma in tutti i tempi le due operazioni sono state per ogni aspetto considerate insieme (v. amputazione).
Come ogni altra operazione demolitrice la disarticolazione s'esegue modernamente con criterî conservativi avendo di mira il fine d'ordine funzionale, cioè della prostesi. Può apparire preferibile all'amputazione perché, nel moncone che essa produce, l'estremità scheletrica (epifisi o cavità) chiusa, rivestita di cartilagine, è fisiologicamente meglio preparata d'un segmento osseo tronco a sostenere il contatto, gli attriti, il peso, la resistenza della prostesi. Ma in pratica, per esigenze inerenti alla costruzione dell'arto artificiale (collocazione dei congegni articolari), si preferisce l'amputazione. Tuttavia alcune disarticolazioni classiche conservano il loro valore. All'arto superiore la disarticolazione trova frequente occasione d'uso e così alla mano come al piede è l'operazione preferita fra gl'interventi demolitori delle dita.
Tecnica. - La tecnica della disarticolazione non differisce da quella dell'amputazione se non per il fatto che la sezione ossea è sostituita dall'incisione dell'apparato legamentoso articolare. L'emostasi preventiva si può ottenere, nella disarticolazione dell'anca, usando un mezzo cui non si ricorre per le amputazioni e cioè la compressione dell'aorta addominale per mezzo d'un laccio elastico stretto all'addome. Per eseguire con precisione e rapidità la disarticolazione occorre una conoscenza anatomica esatta dell'articolazione, del decorso dell'interlinea articolare, della topografia del complesso legamentoso.
Se per la disarticolazione non esiste come per l'amputazione il cosiddetto luogo di elezione, esistono tuttavia metodi di preferenza. Così al metodo a lembo circolare, che è dei più usati nell'amputazione, si preferisce quello a due lembi, a racchetta, a lembo ovalare, a lembo ellittico. Fra i metodi classici vanno ricordati quelli di Lisfranc e di Chopart per le disarticolazioni del piede e i due complessi metodi ideati per la demolizione integrale dell'arto superiore e inferiore unitamente all'emicingolo da cui dipendono, che si designano col nome di disarticolazione interscapolotoracica (arto superiore e scapola) e di disarticolazione interilioaddominale (arto inferiore ed emibacino). Non diversamente dall'amputazione, la disarticolazione si presta alla costruzione dei motori plastici (v. cineplastica) e cioè alla cinematizzazione chirurgica. Per le complicanze e cure postoperative v. amputazione.