• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

DISCANTO

di Giulio Bas - Enciclopedia Italiana (1932)
  • Condividi

DISCANTO (fr. déchant; sp. discante; ted. Diskant; ingl. discant)

Giulio Bas

Significa tanto l'arte di combinare un controcanto con un frammento di canto fermo (v.) e con una canzone profana, quanto il controcanto stesso, o anche la voce acuta che lo eseguisce (per cui, p. es. negli strumenti, "trombone discanto" vale trombone acuto). Difatti, per i rapporti tra canto e discanto, il discanto sta al di sopra e procede in moto contrario del canto fermo; invece nell'organum e nella diafonia il controcanto sta al disotto, e procede per moto retto ossia parallelo. Tale distinzione non ha più che un valore relativo, perché tra il sec. X e il XIV si diceva discanto anche ciò che tra il IX e il X si diceva organum, e dal XIV in poi contrappunto.

Il discanto si può ritenere nato dal principio d'indipendenza (direzione divergente all'inizio e convergente alla chiusa) che esisteva già nell'organo a quarte, del cui sviluppo recano forse prima testimonianza i canti a 2 voci del Graduale 121 d'Einsiedeln, del sec. X. Nello sviluppo del discanto si afferma prima l'indipendenza melodica; v. p. es. l'inizio del versetto all'Alleluia, Angelus Domini, del cod. 3719 di San Marziale di Limoges, trascritto dal Ludwig:

Poi si afferma l'indipendenza ritmica, così che si presentano due varietà: nella prima, detta organo (organum), le note di canto fermo hanno valore, pare, imprecisato, e sopra ognuna di esse una altra voce svolge intere frasi melodiche (d'andamento ritmico finora ignoto). Ecco p. es. un altro canto di S. Marziale (principio del sec. XII, fors'anche prima) trascritto dal Ludwig:

Un'altra varietà, detta propriamente discanto, è in ritmo a 3 tempi (imposto al canto fermo) con due tempi in battere e uno in levare. In battere le due voci formano consonanza (è ciò che noi ora diciamo consonanza perfetta), mentre in levare possono formare altre combinazioni. Ecco un frammento trascritto dal Ludwig, dal Viderunt Emanuel anche di S. Marziale.

Queste due varietà (che corrispondono ai due stili, vocalizzato e sillabico, del canto liturgico tradizionale) si avvicendano anche in uno stesso canto, p. es. appunto nel Viderunt Emanuel. A tale indipendenza si aggiunge poi quella dei testi, per cui, mentre una voce canta un testo, un'altra voce ne canta un altro. Discanti simili si facevano anche a più voci, su tropi, versetti alleluiatici, sequenze, lezioni, Benedicamus Domino, ecc.

Benché il discanto già in tale fase si trovi praticato, si può dire, in tutti i paesi (ve n'è un celebre trattato del sec. XI alla Bibl. Ambrosiana a Milano, e documenti musicali del sec. XII se ne trovano a Parigi, a Roma, a Lucca, a San Giacomo di Compostella, ad Amiens, a Tournai, ecc.), nondimeno esso appare come un'arte che irradia dalla Francia, e i maestri salienti di tale fase pare siano stati Alberto parigino, Leonino e Perotino Magno, maestri questi ultimi, alla cattedrale di Notre Dame di Parigi, tra la fine del sec. XII e l'inizio del XIII.

In un primo periodo il discanto fu arte di cantori, e veniva improvvisato; poi, acquistando consistenza musicale, moltiplicandosi le voci, facendosi meno rigide le regole primitive, i discanti furono scritti. Ciò non impedì che il déchant sur le livre o contrappunto alla mente continuasse fin nel sec. XVI. Principali forme trattate in discanto furono il mottetto, il condotto, il rondello, l'hoqueto o ocheto (singhiozzo), la copula (v. contrappunto).

Vedi anche
contrappunto L’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum) di una seconda linea melodica, detta discanto, al canto dato, detto tenor. Quando le melodie combinate in c. siano tali da consentire l’inversione ... Ars antiqua Locuzione con cui, fin dall’inizio del 14° sec., si cominciò a indicare la polifonia della seconda metà del 13° sec. per contrapporla alla nuova produzione detta Ars nova. Gli studiosi oggi la intendono in un’accezione più ampia, comprendente i primi sviluppi della polifonia nell’11° sec., la scuola ... conductus Forma medievale di discanto, distinta dal mottetto in quanto sillabica e con tenor di libera invenzione (e non desunto dal repertorio liturgico gregoriano); abbastanza omogenea tra le sue varie (da 2 a 4) voci. Di origine religiosa, il c. era inizialmente un canto processionale omofono destinato ad accompagnare ... falsobordone Procedimento caratteristico della polifonia dei sec. 14°-16°, consistente nel canto e nel moto parallelo di due voci che lo accompagnano formando accordi di terza e sesta. Conosciuto anche come discanto inglese, perché ebbe origine in Inghilterra come tecnica di improvvisazione su un canto dato, fu usato ...
Tag
  • SAN MARZIALE DI LIMOGES
  • CONTRAPPUNTO
  • ALLELUIA
  • DIAFONIA
  • MOTTETTO
Altri risultati per DISCANTO
  • discanto
    Enciclopedia on line
    Tipo di polifonia praticato tra la fine dell’11° e il 14° sec., caratterizzato dal moto contrario o obliquo tra le voci e dalla costante collocazione della voce aggiunta, non più al disotto, bensì al disopra del canto dato. Il termine indica anche la parte superiore (voce o strumento) di un complesso ...
Vocabolario
discanto
discanto s. m. [dal lat. mediev. discantus, calco del gr. διαϕωνία]. – In musica: 1. Tipo di polifonia medievale distinguibile dai tipi anteriori (organum, diafonia) per la tendenza al moto contrario tra le voci in concerto e alla regolare...
discantista
discantista s. m. e f. [der. di discanto] (pl. m. -i). – 1. Compositore di discanti. 2. Esecutore della parte di discanto.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali