dischiudere
Da " aprire " in senso figurato derivano accezioni affini, quali " esprimere ", in Pg XXXIII 132 la voglia altrui / tosto che è per segno fuor dischiusa (" espressa ", fuor dischiusa, con qualsiasi segno); " rendere palese " o " mostrare ", in Pd XXIV 100 La prova che 'l ver mi dischiude / son l'opere; " ostentare ", in Rime dubbie XXX 21 si fa adorno / di fama o di vertù ch'altrui dischiuda. Significa invece il movimento dal chiuso all'aperto, in Pg XIX 70 Com'io nel quinto giro fui dischiuso; sull'esempio di questa attestazione, anche in XXXI 9 la voce si mosse, e pria si spense / che da li organi suoi fosse dischiusa, pare più opportuno riconoscere il significato intransitivo di " uscire " che non quello passivo di " emesso ".
Movendo da quest'ultima interpretazione il Porena si domanda: " Come può ‛ muoversi ', cioè partire, la voce che non è ‛ dischiusa ', cioè emessa, dagli organi vocali? "; ma si veda la rappresentazione del processo vocale in Pd XX 19-29, dove il suono si fa voce nel collo dell'aquila ed ‛ esce ' poi dal becco in forma di parole; in effetti ciò che si muove è l'aria, che dai polmoni è spinta alla laringe e da questa è fatta voce.
Significa infine " tener fuori " in senso figurato, ovvero " escludere ", in Pd VII 102 la cagion per che l'uom fue / da poter sodisfar per sé dischiuso, e XIV 138.